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Friday, December 14, 2018

Utopie e Distopie

Un Discorso utopico e distopico, di Paola Gatti


Risultati immagini per utopie e distopie

La lezione del 6 dicembre sulle Utopie è disponibile sul portale della didattica

Thursday, October 18, 2018

Le utopie / le distopie

Risultati immagini per moro utopia

Thomas More, Utopia (1516)
Tommaso Campanella, La città del sole (1602)
Francis Bacon, New Atlantis (1627), La Nuova Atlantide
Samuel Butler, Erewhon  (1872)
George Orwell, 1984 (1949)

Wednesday, November 26, 2014

Tassonomie

“Posò la scatola di latta, richiuse il cassetto, riprese la scatola e si voltò. [...] Poco dopo, aperta la scatola, restò lì a guardarne il contenuto, senza toccarlo, provando sempre quella stessa perplessità, quello stesso sgomento. Stette così, in silenzio, la fronte aggrottata, forse per un quarto d’ora, immobile, seduta davanti alla scatola aperta, posata sulla coiffeuse. Dopo un po’ di tempo, con gli occhi che le dolevano e la vista annebbiata, prese a rimuginare con un dito, lentamente tra quegli oggetti alla rinfusa [...] finché, uno dopo l’altro, ne fece l’inventario, e cioè: [...]” (Claude Simon, L’erba, Torino 1961)

La storia dei cataloghi è la storia della conoscenza umana. Catalogare le centoquarantaquattro tribù di Israele, oppure le navi dei Greci alla fonda di fronte a Troia, significa conoscere, riconoscere, ricordare. Il catalogo è una delle prime forme di scrittura, che affida la memoria alla storia.
Enciclopedie,  indici, sillogi, ma anche figuratamente alberi, scale, orti, mappe, biblioteche, sono la reificazione di una tensione essenziale, che aspira a enumerare, ma anche a catalogare, a ordinare, a classificare, in ultima istanza a conoscere.
Il De ortu scientiarum di Roberto Kilwardby, la Bibliotheca mundi di Vincenzo di Beauvais, Le Tresor di BrunettoLatini, gli scritti di Raimondo Lullo, di Alberto Magno, di Ruggero Bacone non sono che gli esempi più eclatanti di una biblioteca di cui la memoria ci ha tramandato probabilmente solo le briciole. Il De proprietatibus rerum di Bartolomeo Anglico, che ebbe enorme successo di pubblico e di cui prima del 1500 si conteranno almeno 14 edizioni a stampa, può essere assunto come esempio tipo. L’indice di quest’opera è anche l’indice generale degli indici del Medioevo e da esso traspare non solo l’universo delle conoscenze, ma anche la sua gerarchia, il suo ordine, la sua essenza:

Prohemium; De Deo et ejus essentia (I); De proprietatibus angelorum (II); De anima et ejus proprietatibus (III); De qualitatibus et humaribus humani corporis (IIII); De partibus humani corporis (V); De etatibus hominis (VI); De infirmitatibus (VII); De mundo et ejus proprietatibus (VIII); De proprietatibus temporis et ejus partibus (IX); De materia et forma (X); De aere et ejus proprietatibus (XI); De avibus (XII); De aquis (XIII); De terra (XIIII); De provintiis (XV); De lapidibus et metallis (XVI); De arboribus et plantis (XVII); De animalibus (XVIII); De coloribus, de odoribus, de saporibus, de liquoribus, de ovis, de numero, de mensuris, de pondere, de instrumentis musicalibus.

Inseguire, lungo le scritture di Francesco Bacone, di Diderot e D’Alembert, di Voltaire e di Linneo, la labirintica storia degli ordinati cataloghi del mondo porterebbe altrove, anche perché altro è lo scopo di queste brevi righe. Quando nel 1751 Carl von Linné (1707-78) pubblicò il Systema Naturae, per la botanica incominciò una nuova era: “dal mondo del pressappoco - si entrò -nell’universo della precisione”.
“Tassonomia”, che dovrebbe più correttamente mantenere la lezione “tassinomia”, perché taxoV è invece l’albero del tasso, è voce dotta che significa catalogazione sistematica (botanica e zoologica) e ha il suo etimo nel sostantivo greco taxiV e nel verbo taxein (= mettere in ordine) e in onoma (= nome). Se la sistematica botanica e zoologica deve la sua paternità a Linneo, il nome tassonomia trova invece origine nella Théorie Elémentaire de la Botanique. Exposition des principes de la classification naturelle et de l’art de décrire et d’étudier les végétaux pubblicata da A.P. de Candolle nel 1813. Così si può leggere: “I vegetali devono quindi essere studiati dal naturalista in quanto essi, essendo gli uni diversi dagli altri, bisogna riconoscerli, descriverli e classificarli”. La Botanica, viene quindi suddivisa in: glossologia, tassonomia, fitografia, sinonimia botanica. E’ nata una nuova scienza. Già nel 1817 N.A. Desvaux recepisce le nuove istanze nel Programme du Cours de Botanique, professé au Jardin des Plantes d’Angers pour 1817 e il nuovo vocabolo entra, seppure con alterne fortune (non mancano le concorrenze della “taxologie” e della “zootaxie”) nell’accademia. Quando nel 1836 Auguste Comte consacrerà la 40° lezione del suo Cours de Philosophie Positive all’ “ensemble de la science biologique” non potrà fare a meno di declamare “la grande hiérarchie biologique”, che diventerà il tema della 42° lezione, intitolata alla “Biotaxique, c’est-à-dire, la coordination hiérarchique de tous les organismes connus ou même possibles, en une seule série gènérale”. (J.L. Fischer e R. Rey, De l’origine et de l’usage des termes Taxinomie - Taxonomie, in “Documents pour l’histoire du vocabulaire scientifique”, 5 (1983), pp.97-113).
In questo spirito si devono comprendere i tentativi, assolutamente significativi ed innovativi, di classificare - e quindi anche di organizzare gerarchicamente e sistematicamente - le cose, i beni materiali, i “prodotti delle arti e delle industrie”: il compito principale delle Commissioni delle Esposizioni, che a partire dai primi anni dell’Ottocento segneranno la vita “pubblica” della rivoluzione industriale.
Il 1862 è l’anno della International Exhibition di Londra, la medesima in cui il senatore De Vincenzi raccolse materiali per il nucleo originario per il Museo Industriale Italiano. L’universo della società tecnologica è organizzato, e sembrerebbe ormai definitivamente cristallizzato - dopo gli innumerevoli tentativi che ancora oggi leggiamo nei verbali delle Commissioni, nei cataloghi delle Mostre, negli elenchi dei Premi - in 36 categorie, che invece sono la fotografia della società (inglese) di quell’anno 1862:

1.   Cave, miniere, metallurgia e prodotti minerali
2.   Sostanze e prodotti chimici e farmaceutici
3.   Sostanze usate come alimentari
4.   Sostanze vegetali e animali utilizzate nelle manifatture
5.   Ferrovie, incluse locomotive e vagoni
6.   Mezzi di trasporto non appartenenti a sistemi ferroviari e tramviari
7.   Macchine per le manifatture e utensili
8.   Macchine in generale
9.   Macchine agricole e accessori
10. Ingegneria civile, architettura e costruzioni
11. Ingegneria militare, armi e accessori, armi portatili
12. Architettura e costruzioni navali
13. Strumenti scientifici e processi dipendenti dal loro uso
14. Apparecchi fotografici e fotografia
15. Orologeria
16. Strumenti musicali
17. Strumenti chirurgici e loro applicazioni
18. Cotone
19.  Lino e canapa
20. Seta e velluti
21. Lana e fibre animali
22. Tappeti
23. Tessuti, filati, feltri come campioni di tintura e di stampa
24. Tappezzerie, pizzi e passamaneria
25. Pelli, pellicce, piume e capelli
26. Cuoio, compresi finimenti e selleria
27. Abbigliamento
28. Carta, oggetti di cartoleria, stampa e legatura
29. Prodotti educativi
30. Arredamento, carta da parati e decorazioni
31. Ferro e oggetti metallicio
32. Coltelleria
33. Oggetti in metalli preziosi e loro imitazioni; gioielleria
34. Oggetti in vetro decorativi e per la casa
35. Ceramiche
36. Articoli da toelette e da viaggio; articoli vari.

Pochi anni dopo tutto sarà differente. E così via attraverso i Dizionari delle arti e delle industrie, i Cataloghi delle vendite per corrispondenza, i Programmi delle materie nelle scuole di ingegneria, sino agli indici delle Pagine gialle e di Internet.
Nel secondo fascicolo della Rivista “Le Genre Humain” del 1982 Georges Perec pubblica un breve saggio dal titolo Penser / Classer. Il Sommario, che precede i brevi paragrafi, nella sua caoticità, mi appare paradigmatico:

“Sommario - Metodi - Domande - Esercizi di vocabolario - Il mondo come puzzle - Utopie - Ventimila leghe sotto i mari - Ragione e pensiero - Gli Esquimesi - L’Esposizione Universale - L’alfabeto - Le classificazioni - Le gerarchie - Come classifico - Borges e i cinesi - Sei Shônagon - Le ineffabili gioie dell’enumerazione - Il Libro dei primati - Bassezza e inferiorità - Il dizionario - Jean Tardieu - Come penso - Aforismi - “In una rete di linee che si intersecano” - Varie - ?”

Scelgo proprio questo confuso (?) indice, come indice per altrettanti spunti, per un indice degli indici degli indici, per un universo tecnologico, di una società che non può non dirsi tecnologica, anche se oggi ama chiamarsi postindustriale, dove la protesi si confonde con l’arto, dove l’artificiale si confonde con il naturale. Paradosso potrebbe forse sembrare tutto ciò a Jorge Luis Borges, sempre vissuto sul filo della tensione essenziale di una biblioteca infinita, ma non è solo così.

Se la tassonomia sia una semplice utopia, o se invece rappresenti il primo passo verso la maturità di una scienza - il riferimento alla tecnologia, all’ingegneria, alla scienza dell’artificiale risulta inevitabile - è problema non solo di ordine pratico, ma “filosofico”. Esso rimane aperto ad un dibattito che non potrà dimenticare di aprirsi sulle frontiere, purtroppo ancora oggi spesso rese invalicabili dalle pretese autoreferenzialità delle singole discipline.

Monday, October 23, 2017

De omni re scibili

Dalle utopie di Raimondo Lullo e di Giovanni Pico della Mirandola a oggi.

All'inseguimento di una tassonomia generale degli oggetti della conoscenza, dai cataloghi delle prime esposizioni universali, a quelli delle vendite per corrispondenza alle prime mappe del Web, le "General Specification" rappresentano il tentativo di codificare a priori la totalità delle caratteristiche che un artefatto deve (o potrebbe) avere in un determinato contesto. Nate in ambiente militare le General Specification si sono rapidamente estese a molti settori, non solo pertinenti il concept design, la produzione industriale o la progettazione di nuovi prototipi.








Friday, November 8, 2013

Thoughts of Sorts

Thoughts of Sorts is the title of the English translation of the book Penser / Classer by Georges Perec (Paris : Hachette, 1985).



See also the web site: Pensar y clasificar; Georges Perec, escritor y trapecista.


The structure of the radio program Gli odori del mondo (2005), authored and presented by Vittorio Marchis, was  broadcasted by Rai Radio Tre in four weeks, each of 5 emissions. The topoi analyzed were introduced in each chapter: 

1.         PREPARATIVI e PARTENZE: dove si racconta l’inizio di un viaggio nei luoghi del mondo, ma anche in quelli della mente e della memoria.
2.         PENTOLE e ALAMBICCHI : si parte, rovistando nelle cucine e visitando le officine, dove la materia si trasforma e si stimolano i sensi.
3.         TEMPI e MEMORIE : il cammino continua negli scenari odorosi che furono e che saranno, ossia nella storia, ma non solo in quella accaduta.
4.         ITALIE e ITALIANI: il “bel Paese” è  un universo di luoghi e di eventi, le cui sensazioni più immediate spesso si dimenticano di fronte alla grandezza della Storia.
5.         MARI e OCEANI: dall’Odissea alle più recenti spedizioni viaggiando nell’avventura, lontano dalla terra e in balia delle acque
6.         TROPICI ed ESOTISMI : luoghi reali che eccitano la fantasia,ma anche dove la terra trasuda afrori e dove l'aria è pesante
7.         FABBRICHE e LABORATORI : non sempre le industrie e le officine sono sorgenti di puzze e miasmi: esistono luoghi dove si producono profumi soavi
8.         MERCATI e BAZAR : il viaggio continua dove le persone si incontrano e dove non c'è solo la confusione dei suoni e dei colori
9.         PARADISI e UTOPIE : è bene uscire dalla banalità quotidiana, perché il mondo non è fatto soltanto di dati vissuti ma anche di orizzonti, immaginati e sperati
10.  MONTAGNE ed EREMI : scalando le vette, si impara a conoscere lo spirito, ma si cura anche il proprio corpo
11.  GUERRE e BATTAGLIE : nei quadri e nei racconti della grande storia così come nella vita di tutti i giorni, intorno alle piccole cose, si vince e si perde
12.  CORPI e CERVELLI : si continua ancora a viaggiare intorno al nostro corpo e nelle pieghe della mente
13.  SPIRITI e ANIME : se l’olfatto è forse il senso che più ci accomuna agli animali, esso pur sempre rimane la porta per arrivare a ciò di cui non sappiamo la ragione
14.  PALAZZI e SEDUZIONI : nei luoghi del potere e del piacere  esistono codici che solo i nostri sensi possono decifrare
15.  CAMPAGNE e GIARDINI:
16.  NOTTI e OSCURITA’: quando la vista è immersa nel buio e quando tutti i rumori si addormentano, sono gli odori a guidare le nostre conoscenze
17.  MITI e FIABE Nei giardini dei sentieri intricati, dove le strade si biforcano e dove spesso aleggia il mistero
18.  CITTA’ e METROPOLI Nelle downtown e nelle favelas, dove si gioca la storia anonima di milioni di individui
19.  ORIENTI e OCCIDENTI Nel lontano e vicino Oriente, dove sembra che siano stati inventati i profumi e dove le notti sono più di mille
20.  SCHERMI e ALTOPARLANTI : il nostro viaggio termina qui, in un mondo di nuove tecnologie che domani sono già vecchie, ma dove i racconti degli uomini si moltiplicano in un caleidoscopio di sensazioni odorose


The structure of the book by Vittorio Marchis, Smell. Vizi e virtù nel mondo degli odori (Torino : Utet, 2006), that speaks of the olfactory sensations in different context, is organized in a 7 x 7 square table, referring to the seven deadly sins. 

1.Note di testa

Essere
Non essere
Avere
Non avere
Desiderare
Detestare
Odiare
Amare
Consumare
Conservare
Godere
Soffrire
Oziare
Lavorare

SUPERBIA
1.
AVARIZIA
2.
INVIDIA
3.
IRA
4.
GOLA
5.
LUSSURIA
6.
ACCIDIA
7.
1
Parole
Ricordo
Fetido
Persone
Cucine
Fantasmi
Produrre
2
Sensazioni
Fragranza
Profumato
Animali
Montagne
Dolori
Fiutare
3
Memorie
Viaggio
Olistico
Mostri
Cantine
Estasi
Ascoltare
4
Cataloghi
Dimora
Scritto
Essenze
Campagne
Salubrità
Ricercare
5
Congetture
Potere
Esotico
Istinti
Mercati
Seduzioni
Guardare
6
Spiriti
Esperienza
Entropico
Cose
Magazzini
Sinestesie
Cantare
7
Utopie
Pensiero
Nostalgico
Piante
Giardini
Piaceri
Proteggere
9. Note di fondo