Le parole hanno una loro geografia. Questa immagine tratta dall'Atlante Linguistico Italia-Svizzera mostra le forme dialettali della "carrucola".
In-between the lectures held by professor Vittorio Marchis
Tuesday, December 31, 2019
Monday, December 30, 2019
Scadenze e avvisi
La data ultima per la pubblicazione del blog (che deve terminare con un post di sintesi con i link a tutti i post e ad altro) è fissata per il giorno venerdì 17 gennaio alle ore 24. SI ricorda che il post finale deve presentare link attivi su parole del testo indicative di ciò a cui ci si riferisce e NON a frasi del tipo "step xx", "post #yy".
Per la prova d'esame del 16 gennaio (Aula 2M ore 14:30, non replicata alle ore 16) non si deve fare alcuna prenotazione sul portale della didattica.
Solo coloro che sosterranno l'esame (scritto o orale) al primo (o secondo) appello devono iscriversi sul portale della didattica.
Tutte le informazioni relative alle valutazioni saranno comunicate su questo Blog.
Per la prova d'esame del 16 gennaio (Aula 2M ore 14:30, non replicata alle ore 16) non si deve fare alcuna prenotazione sul portale della didattica.
Solo coloro che sosterranno l'esame (scritto o orale) al primo (o secondo) appello devono iscriversi sul portale della didattica.
Tutte le informazioni relative alle valutazioni saranno comunicate su questo Blog.
Wednesday, December 25, 2019
Auguri
A tutti gli studenti del Corso di Storia delle cose (e non solo) i miei
Migliori Auguri di Buon Natale e Sereno 2020
Tuesday, December 24, 2019
Nota sull'esame
La prova scritta d'esame verterà su tre domande aperte, la prima su "le cose che si toccano", la seconda sui protagonisti e la terza sui concetti base della disciplina.
Step #33 - La sintesi finale
L'ultimo post (obbligatorio) del blog personale deve consistere in un breve TESTO (non un elenco o un indice) che sintetizzi e armonizzi gli approfondimenti fatti, in un discorso continuo e facilmente comprensibile. Devono essere inseriti LINK attivi che rimandino ai post del proprio blog, o anche a altre pagine del Web. Il visitatore che apre la pagina del Blog deve poter esplorare TUTTO il blog, senza essere costretto ad equilibrismi esplorativi. Il testo deve avere carattere narrativo ed esplicativo e può essere presentato sia in prima persona o in forma impersonale. Può essere opportuno inserire una MAPPA CONCETTUALE che visivamente illustri il percorso e i collegamenti compiuti.
Le parole / i concetti
Ambiente / Ambient
Arte / Art
Artefatto / Artifact
Artificiale / Artificial
Artigianato / Craft
Brevetto / Patent
Bricolage / Bricolage
Catalogo / Catalogue
Civiltà / Civilization
Comunicazione / Communication
Consumo Consume
Cosa / Thing
Cultura / Culture
Design / Design
Documento / Document
Emblemi / Emblems
Esposizione / Exhibition
Fare / to make
Feticcio / Fetish
Industria / Industry
Innovazione / Innovation
Macchina / Engine
Memoria / Memory
Merce / Goods, Commodity
Misura / Measure
Mito / Myth
Moda / Fashion
Museo / Museum
Narrazione / Storytelling
Norma / Standard
Oggetto / Object
Poesia / Lyrics
Progetto / Project, Design
Protesi / Prosthesis
Pubblicità / Advertisement
Rivoluzione / Revolution
Scatola / Box
Segno / Sign
Spazzatura / Garbage
Standard / Standard
Storia / History
Strumento / Instrument
Tassonomia / Taxonomy
Tecnica / Technology
Utensile / Tool
Arte / Art
Artefatto / Artifact
Artificiale / Artificial
Artigianato / Craft
Brevetto / Patent
Bricolage / Bricolage
Catalogo / Catalogue
Civiltà / Civilization
Comunicazione / Communication
Consumo Consume
Cosa / Thing
Cultura / Culture
Design / Design
Documento / Document
Emblemi / Emblems
Esposizione / Exhibition
Fare / to make
Feticcio / Fetish
Industria / Industry
Innovazione / Innovation
Macchina / Engine
Memoria / Memory
Merce / Goods, Commodity
Misura / Measure
Mito / Myth
Moda / Fashion
Museo / Museum
Narrazione / Storytelling
Norma / Standard
Oggetto / Object
Poesia / Lyrics
Progetto / Project, Design
Protesi / Prosthesis
Pubblicità / Advertisement
Rivoluzione / Revolution
Scatola / Box
Segno / Sign
Spazzatura / Garbage
Standard / Standard
Storia / History
Strumento / Instrument
Tassonomia / Taxonomy
Tecnica / Technology
Utensile / Tool
Thursday, December 19, 2019
I protagonisti
Aristotele (13, 17, 24, 72, 104, 135, 153, 189, 236)
Bacone, Francesco (17, 48)
Baudrillard, Jean (156,237)
Benjamin, Walter (21, 136, 173, 201, 206, 227)
Cartesio, Renato (10, 47, 135)
Collodi, Carlo (83)
Dante Alighieri (91)
Diderot, Denis (234)
D'Alembert, Jean Baptiste
Foucault, Michel
Giugiaro, Giorgetto (61, 71)
Gombrich, Ernst
Gottschall, Jonathan
Heidegger, Mrtin (18, 32, 41, 59, 89, 102, 107, 130, 137, 155, 156, 160)
Le Corbusier (35, 89, 97, 119, 167, 198, 218)
Leonardo da Vinci (93)
Lévi-Strauss, Claude (20)
Linneo, Carlo (130)
Marinetti, Tommaso (26)
Morris, William (122)
Munari, Bruno (162, 211, 229)
Ortega y Gasset, José (66)
Panofski, Erwin (18)
Paxton, Joseph (192)
Perec, Georges (29)
Picasso, Pablo (112, 202)
Ruskin, John (70, 120, 122)
Schumpeter, Joseph
Sinisgalli, Leonardo
Smith, Adam (15, 102)
Swift, Jonathan (25, 49)
Taylor, Frederich Winslow (75,76)
Tylor, Edward Burnett
Vitruvio ((174)
Warburg, Aby
I link sono ai post di questo blog. I numeri tra parentesi indicano le presenze dei protagonisti nel libro Le voci delle cose, di Maurizio Vitta.
Bacone, Francesco (17, 48)
Baudrillard, Jean (156,237)
Benjamin, Walter (21, 136, 173, 201, 206, 227)
Cartesio, Renato (10, 47, 135)
Collodi, Carlo (83)
Dante Alighieri (91)
Diderot, Denis (234)
D'Alembert, Jean Baptiste
Foucault, Michel
Giugiaro, Giorgetto (61, 71)
Gombrich, Ernst
Gottschall, Jonathan
Heidegger, Mrtin (18, 32, 41, 59, 89, 102, 107, 130, 137, 155, 156, 160)
Le Corbusier (35, 89, 97, 119, 167, 198, 218)
Leonardo da Vinci (93)
Lévi-Strauss, Claude (20)
Linneo, Carlo (130)
Marinetti, Tommaso (26)
Morris, William (122)
Munari, Bruno (162, 211, 229)
Ortega y Gasset, José (66)
Panofski, Erwin (18)
Paxton, Joseph (192)
Perec, Georges (29)
Picasso, Pablo (112, 202)
Ruskin, John (70, 120, 122)
Schumpeter, Joseph
Sinisgalli, Leonardo
Smith, Adam (15, 102)
Swift, Jonathan (25, 49)
Taylor, Frederich Winslow (75,76)
Tylor, Edward Burnett
Vitruvio ((174)
Warburg, Aby
I link sono ai post di questo blog. I numeri tra parentesi indicano le presenze dei protagonisti nel libro Le voci delle cose, di Maurizio Vitta.
Wednesday, December 18, 2019
Machine VS Engine
Citato da Maurizio Vitta nel suo libro Le voci delle cose (pag.28), così scriveva Jonathan Swift nel suo romanzo Gullver's Travels:
Ora ci si chiede se quella "macchina" fosse un engine o una machine. Basta guardare il testo originale e così ogni dubbio svanisce e - come doveva essere - quella descritta dalla fantasia di Jonathan Swift è un ingenium.
"L’esperienza di Gulliver, nell’omonimo romanzo di Jonathan Swift, fornisce al concetto di proporzione degli oggetti un parametro in piú, quello dei rapporti sociali. Nella terra dei lillipuziani, la dimensioni degli oggetti in possesso di Gulliver, inventariati dai funzionari reali, appaiono quasi incomprensibili.
Dal taschino destro pendeva una pesante catena d’argento con appesa una macchina straordinaria. Gli facemmo cenno di estrarre quel che stava attaccato al capo della catena: si trattava di un globo per metà di argento e per metà di un metallo trasparente attraverso il quale si potevano vedere strane figure disposte in cerchio. Pensavamo di poterle toccare, ma le nostre dita non andavano oltre quella materia traslucida. Ci mise agli orecchi quella macchina che faceva un rumore incessante, come quella di un mulino.
Ora ci si chiede se quella "macchina" fosse un engine o una machine. Basta guardare il testo originale e così ogni dubbio svanisce e - come doveva essere - quella descritta dalla fantasia di Jonathan Swift è un ingenium.
Out of the right fob hung a great silver chain, with a wonderful kind of engine at the bottom. We directed him to draw out whatever was at the end of that chain; which appeared to be a globe, half silver, and half of some transparent metal; for, on the transparent side, we saw certain strange figures circularly drawn, and thought we could touch them, till we found our fingers stopped by the lucid substance. He put this engine into our ears, which made an incessant noise, like that of a water- mill [...] (Jonathan Swift, Gulliver's Travels, ch. II)
Monday, December 16, 2019
Step #32 - Le azioni della cosa / con la cosa
Elencare le azioni (i verbi, non solo in italiano) che sono proprie della cosa, che si compiono con la cosa.
per esempio:
pala - spalare
zappa - zappare
martello - martellare, battere, forgiare
boccetta di profumo - profumare, sedurre
santino - pregare, invocare
anello - sposare, promettere, ostentare
moneta - pagare, sorteggiare
pagnotta - sfamare, spezzare,
tazzina - sorbire, predire
per esempio:
pala - spalare
zappa - zappare
martello - martellare, battere, forgiare
boccetta di profumo - profumare, sedurre
santino - pregare, invocare
anello - sposare, promettere, ostentare
moneta - pagare, sorteggiare
pagnotta - sfamare, spezzare,
tazzina - sorbire, predire
Friday, December 13, 2019
Protesi
Miti postindustriali di Vittorio Marchis
Protesi, ovvero la metamorfosi (1)
Chi argomentasse, con il nostro modo di pensare, che essi erano più simili agli animali che a noi sbaglierebbe di grosso, perché in verità la loro prossimità agli dei era quanto noi non possiamo nemmeno immaginare.
Un giorno, una giovane di nome Protesi ebbe la ventura di essere trasportata dal mare, a causa di una tempesta, sulla spiaggia di un'isola abitata dagli uomini, ossia da esseri pari a quanti raccontano e tramandano questa storia. Quando, dopo un lungo sonno, Protesi si svegliò, trovò dinanzi a sé uomini e donne ben più brutti e rozzi di lei. In fondo anch'essi avevano una testa, un torso, un ombelico, due
gambe; sorridevano e muovevano le labbra; si toccavano e si facevano segni. Ma avevano qualcosa che li rendeva diversi: due articolazioni, simili alle gambe, ma più sottili, dotate di estremità ramificate e estremamente mobili si dipartivano dalle spalle, leggermente al di sopra e a fianco delle mammelle. Usavano questi rami per afferrare le pietre, per spezzare le foglie degli alberi, per staccare gli acini dai grappoli e per disporli in file ordinate, per tracciare insulsi segni sulla sabbia. Ciò che più impressionò Protesi fu il vedere un vecchio, ormai cieco, usare le mani (così le chiamavano) per tamburellare su alcune canne, producendo in questo modo suoni mai ascoltati, strani, ma desiderabili. E fu colta da invidia.
Pregò allora gli dei che la facessero ritornare a casa e la rendessero simile agli uomini che aveva incontrato sull'isola. La richiesta parve agli dei alquanto strana, alcuni di essi rimasero dubbiosi, altri la ritennero completamente stupida, ma poiché le preghiere di Protesi erano insistenti e continue, e poiché gli dei si lasciano commuovere dalle loro creature, finalmente si convinsero nell'esaudire le preghiere della bellissima giovane. Nella fucina dove si forgiano tutte le cose del mondo, con i metalli più preziosi vennero fatti preparare due arti lucenti e mobilissimi, ciascuno terminante con cinque ramificazioni prensili. Dopo che gli arti furono ultimati, gli dei rapirono Protesi, ed immersala in un torpore soavissimo le applicarono gli arti esattamente a somiglianza di quelli ammirati negli uomini e nelle donne dell'isola. Quando si fu risvegliata dal torpore, prima di essere ricondotta tra i suoi simili, Protesi fu istruita sull'uso degli arti. Ma le si impose, come pagamento del dono ricevuto, di non svelare l'origine di questo dono così singolare. Protesi promise solennemente, e fu rimandata presso i suoi simili. Gli dei l'abbandonarono al suo destino.
Credeva che sarebbe stata accolta come una dea, onnipotente per i nuovi doni ricevuti, ma rimase ben presto delusa. Additata come una mutazione mostruosa della natura più abbietta, fu relegata presso il bosco sacro alle ninfe, in modo che si potesse purificare, vergine, consacrandosi a quanto la Natura prodiga ci fornisce nella frescura delle selve. Sola rimase per lunghi mesi trovando unico diletto nelle canne, che ora riusciva a divellere dal terreno, a tagliare con cura, a riunire in fasci ordinati per altezza. In esse soffiava e traeva melodie dolcissime.
Attirato dal suono, un giovane di cui rimane ancor oggi sconosciuto il nome, la avvicinò e l'amò. Noi tutti siamo figli di Protesi.
(1) Costituisce l’incipit del saggio Protesi, ovvero la metamorfosi, in "Iride", anno IX, n.19, dicembre 1996, pp.703 sgg.
Protesi, ovvero la metamorfosi (1)
"La natura è in grado di compiere cose straordinarie senza l'intervento degli spiriti maligni. Se la natura, poi, è aiutata dal sapere e dall'ingegnosità umani, allora i risultati saranno quasi incredibili per gli inesperti" (Ruggero Bacone, I segreti dell'arte e della natura, cap. IV)Si racconta che un tempo, in un paese oggi scomparso e ormai ridotto a semplice landa desolata, arida e priva di ogni scrittura della passata storia, vivesse un popolo di uomini e donne supremamente intelligenti. Questi uomini e queste donne, bellissimi, non avevano bisogno di lavorare perché il loro pensiero era sufficiente a far sì che le risorse naturali bastassero non solo alle necessità, ma soprattutto al loro diletto. Conoscevano il piacere dei sei sensi e anche il procreare era ridotto a puro linguaggio, a trasmissione di emozioni e simpatia. Si è già detto che questi uomini e queste donne non avevano bisogno di lavorare. E perciò essi non avevano né mani né braccia.
Chi argomentasse, con il nostro modo di pensare, che essi erano più simili agli animali che a noi sbaglierebbe di grosso, perché in verità la loro prossimità agli dei era quanto noi non possiamo nemmeno immaginare.
Un giorno, una giovane di nome Protesi ebbe la ventura di essere trasportata dal mare, a causa di una tempesta, sulla spiaggia di un'isola abitata dagli uomini, ossia da esseri pari a quanti raccontano e tramandano questa storia. Quando, dopo un lungo sonno, Protesi si svegliò, trovò dinanzi a sé uomini e donne ben più brutti e rozzi di lei. In fondo anch'essi avevano una testa, un torso, un ombelico, due
gambe; sorridevano e muovevano le labbra; si toccavano e si facevano segni. Ma avevano qualcosa che li rendeva diversi: due articolazioni, simili alle gambe, ma più sottili, dotate di estremità ramificate e estremamente mobili si dipartivano dalle spalle, leggermente al di sopra e a fianco delle mammelle. Usavano questi rami per afferrare le pietre, per spezzare le foglie degli alberi, per staccare gli acini dai grappoli e per disporli in file ordinate, per tracciare insulsi segni sulla sabbia. Ciò che più impressionò Protesi fu il vedere un vecchio, ormai cieco, usare le mani (così le chiamavano) per tamburellare su alcune canne, producendo in questo modo suoni mai ascoltati, strani, ma desiderabili. E fu colta da invidia.
Pregò allora gli dei che la facessero ritornare a casa e la rendessero simile agli uomini che aveva incontrato sull'isola. La richiesta parve agli dei alquanto strana, alcuni di essi rimasero dubbiosi, altri la ritennero completamente stupida, ma poiché le preghiere di Protesi erano insistenti e continue, e poiché gli dei si lasciano commuovere dalle loro creature, finalmente si convinsero nell'esaudire le preghiere della bellissima giovane. Nella fucina dove si forgiano tutte le cose del mondo, con i metalli più preziosi vennero fatti preparare due arti lucenti e mobilissimi, ciascuno terminante con cinque ramificazioni prensili. Dopo che gli arti furono ultimati, gli dei rapirono Protesi, ed immersala in un torpore soavissimo le applicarono gli arti esattamente a somiglianza di quelli ammirati negli uomini e nelle donne dell'isola. Quando si fu risvegliata dal torpore, prima di essere ricondotta tra i suoi simili, Protesi fu istruita sull'uso degli arti. Ma le si impose, come pagamento del dono ricevuto, di non svelare l'origine di questo dono così singolare. Protesi promise solennemente, e fu rimandata presso i suoi simili. Gli dei l'abbandonarono al suo destino.
Credeva che sarebbe stata accolta come una dea, onnipotente per i nuovi doni ricevuti, ma rimase ben presto delusa. Additata come una mutazione mostruosa della natura più abbietta, fu relegata presso il bosco sacro alle ninfe, in modo che si potesse purificare, vergine, consacrandosi a quanto la Natura prodiga ci fornisce nella frescura delle selve. Sola rimase per lunghi mesi trovando unico diletto nelle canne, che ora riusciva a divellere dal terreno, a tagliare con cura, a riunire in fasci ordinati per altezza. In esse soffiava e traeva melodie dolcissime.
Attirato dal suono, un giovane di cui rimane ancor oggi sconosciuto il nome, la avvicinò e l'amò. Noi tutti siamo figli di Protesi.
(1) Costituisce l’incipit del saggio Protesi, ovvero la metamorfosi, in "Iride", anno IX, n.19, dicembre 1996, pp.703 sgg.
Step #31 - L'ABC della cosa
Elencare una sequenza alfabetica di parole che definiscano un abbecedario della cosa, facendo in modo di coprire nella maniera più precisa possibile tutti gli ambiti di pertinenza della cosa. Si segua lo schema:
Regole:
- per ogni lettera dell'alfabeto deve essere individuata solo una parola
- tutte le parole devono essere espresse in una medesima lingua
- ogni parola deve essere seguita da una breve didascalia, sono ammesse immagini
- sono da escludere gli aggettivi, i verbi e i concetti astratti
- sono da escludere i sinonimi della "cosa"
- si possono utilizzare cognomi di personaggi famosi, di luoghi o di marchi di fabbrica
- si devono diversificare le voci nel maggior numero di contesti culturali e discipline
A come...
B come...
C come...
...
Z come...
- per ogni lettera dell'alfabeto deve essere individuata solo una parola
- tutte le parole devono essere espresse in una medesima lingua
- ogni parola deve essere seguita da una breve didascalia, sono ammesse immagini
- sono da escludere gli aggettivi, i verbi e i concetti astratti
- sono da escludere i sinonimi della "cosa"
- si possono utilizzare cognomi di personaggi famosi, di luoghi o di marchi di fabbrica
- si devono diversificare le voci nel maggior numero di contesti culturali e discipline
Thursday, December 12, 2019
Wednesday, December 11, 2019
Step #30 -La scienza e la tecnica della cosa
Indicare come la cosa è presente nella dimensione della scienza e della tecnica (dai principi della fisica e della chimica, alle tecnologie di produzione)
Step #29 - I numeri della cosa
Indicare le relazioni della cosa con i numeri (dalla cabala alla più fantasiosa numerologia)
Step #28 - Il protagonista della cosa
Delineare un breve quadro di un protagonista legato alla cosa: il protagonista deve essere una persona reale (non immaginaria né letteraria) che sia in grado di diventare un testimonial dell'oggetto in esame. Sarebbe bene inserire un'eventuale immagine e se possibile il link a una clip.
Tuesday, December 10, 2019
Monday, December 9, 2019
La nascita del moderno
Villard de Honnecourt fu mastro costruttore di cattedrali nel XIII secolo. Di lui ci resta l'Album che a buon diritto può essere considerato come il manifesto dell'ingegneria gotica. Nella premessa /dedica (Album, Paris, BNF, MS Fr 19093, f.1v) egli indica nel disegno e nella geometria i pilastri di questo nuovo sapere.
Thursday, December 5, 2019
Step #27 - Il museo della cosa
Definire in poche righe le specifiche di progetto di un "museo della cosa" facendo eventualmente riferimento alle realtà già esistenti.
Tuesday, December 3, 2019
Step #26 - La cosa sui francobolli
I francobolli sono documenti istituzionali, perché fanno esplicito riferimento a un luogo e a un tempo (il paese e l'anno di emissione). Cercare la presenza della cosa sull'immagine di un francobollo.
NB. Anche Aby Warburg nelle sue ricerche iconologiche sui paradigmi delle arti visive non disdegnava di fare riferimento anche alle iconografie filateliche.
NB. Anche Aby Warburg nelle sue ricerche iconologiche sui paradigmi delle arti visive non disdegnava di fare riferimento anche alle iconografie filateliche.
Step #25 - La cosa a casa
Cercare e spiegare con immagini e con un breve testo la presenza della cosa nella propria personale vita domestica, possibilmente evidenziandone la presenza tra le proprie mura.
Alla ricerca delle persistenze...
La scienza, nel creare i modelli e le rappresentazioni dei fenomeni è da sempre alla ricerca degli elementi persistenti e ricorsivi, ai quali lega la sempre profonda esigenza della previsione del futuro. Ne sono prova le costanti universali (accelerazione di gravità, numero di Avogadro, costante di Planck, ecc.), Se nel mondo antico si è pensato a un modello lineare del mondo, basato sul paradigma della similitudine (cfr. Euclide) con la rivoluzione scientifica si incomincia a scorgere le non linearità dei fenomeni, ma anche in questo caso se ne cercano le ricorrenze persistenti. Anche nella rappresentazione artistica (a fondamento delle scienze cognitive) esistono tensioni essenziali in tale senso e l'Atlas Mnemosyne di Aby Warburg ne è l'archetipo.
In questo senso elementi visivi e geometrici (ma anche oggetti) possono trasformarsi in veicoli concettuali. E' quanto presentato nella tesi di laurea di Valeria Bertaccini, Il paradigma epistemologico di Aby Warburg (si veda il testo sul portale della didattica).
In questo senso elementi visivi e geometrici (ma anche oggetti) possono trasformarsi in veicoli concettuali. E' quanto presentato nella tesi di laurea di Valeria Bertaccini, Il paradigma epistemologico di Aby Warburg (si veda il testo sul portale della didattica).
La materialità dell'informazione
All'inizio della storia l'informazione viaggia per un contatto visivo e auditivo. Con la scrittura i messaggi sono veicolati su un supporto materiale (ostrakon, pergamena, papiro, carta, ecc.). Con la rivoluzione industriale e con l'avvento dell'elettricità sono i fili elettrici a veicolare i messaggi (telegrafo, telefono, fax,...) e in breve tempo sono le onde elettromagnetiche a trasformare nuovamente i media (radio, televisione, internet, ...). Me dietro ogni medium c'è sempre una realtà materiale pesante, ingombrante, che consuma energia.
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