p.11 - [Hannah Arendt] in Vita activa aveva sostenuto che l'ingegnere, per esempio, o qualunque produttore di cose, non è padrone in casa sua: è la vita politica, in quanto sta al di sopra del lavoro fisico, che deve fornire l'orientamento. (ecco un altro link)
p.11 - Pandora, la dea dell'invenzione, fu inviata sulla terra da Zeus come castigo per la trasgressione di Prometeo. Esiodo in Opere e giorni definisce Pandora l'amaro dono a cui avevano contributo tutti gli dei, "Sciagura agli uomini laboriosi".
p.16 - L'homo faber è il giudice del lavoro e delle pratiche materiali; non un collega dell'animal laborans, ma il suo superiore.
p.19 - La civiltà occidentale ha sempre avuto una unnata difficoltà nel ricollegare mano e testa, nel riconoscere e nell'incoraggiare l'impulso alla maestria tecnica.
p.29 - Una delle prime celebrazioni dell'artigiano compare nell'inno omerico a Efesto, il dio protettore degli artigiani: "Efesto, glorioso per la destrezza, canta, o Musa dalla limpida voce: / egli, insieme con Atena dagli occhi scintillanti, opere egregie / insegnò sulla terra ai mortali, che fino allora / vivevano negli antri, sulle montagne, come le fiere / ma ora, grazie a Efesto glorioso per l'ingegno avendo appreso le arti, / facilmente, fino al compimento dell'anno, la vita / conducono sereni nelle proprie case."
p.31 - Il filosofo classico più in sintonia con l'deale arcaico di Efesto fu Platone, il quale si preoccupava anzi per il suo declino. Platone ricollegava l'abilità tecnica al verbo poiéin, "fare". Da poiéin deriva la parola "poesia", e anche nell'innoi poeti sono nominati fra i vari tipi di artigiani.
p.16 - L'homo faber è il giudice del lavoro e delle pratiche materiali; non un collega dell'animal laborans, ma il suo superiore.
p.19 - La civiltà occidentale ha sempre avuto una unnata difficoltà nel ricollegare mano e testa, nel riconoscere e nell'incoraggiare l'impulso alla maestria tecnica.
p.29 - Una delle prime celebrazioni dell'artigiano compare nell'inno omerico a Efesto, il dio protettore degli artigiani: "Efesto, glorioso per la destrezza, canta, o Musa dalla limpida voce: / egli, insieme con Atena dagli occhi scintillanti, opere egregie / insegnò sulla terra ai mortali, che fino allora / vivevano negli antri, sulle montagne, come le fiere / ma ora, grazie a Efesto glorioso per l'ingegno avendo appreso le arti, / facilmente, fino al compimento dell'anno, la vita / conducono sereni nelle proprie case."
p.31 - Il filosofo classico più in sintonia con l'deale arcaico di Efesto fu Platone, il quale si preoccupava anzi per il suo declino. Platone ricollegava l'abilità tecnica al verbo poiéin, "fare". Da poiéin deriva la parola "poesia", e anche nell'innoi poeti sono nominati fra i vari tipi di artigiani.