Ecco alcuni video utili:
https://www.youtube.com/watch?v=x3xsb_r73fc
https://www.youtube.com/watch?v=ac9MYYHUdBg
Salvatore Aranzulla spiega come fare un Blog gratuito-
Una volta creato il proprio Blog con Blogger di Google, entrare in "Bacheca" (pulsante in alto a destra) e esplorare nel banner laterale a sinistra "Istruzioni e Feedback".. Il pulsante "Lettura" mostra alcuni post tipici.
In-between the lectures held by professor Vittorio Marchis
Tuesday, October 15, 2019
STEP #05 - Il mito
Sintetizzare in alcune righe un mito legato al luogo prescelto corredandolo se possibile di alcune immagini e soprattutto di opportuni riferimenti bibliografici e sitografici (con eventuali link a internet).
STEP #04 - Citazioni
Trascrivere dai libri trovati uno o più passi che descrivano il luogo prescelto con particolare attenzione alla descrizione delle cose e delle realtà materiali. La citazione deve essere corredata dalla indicazione bibliografica completa, ovvero, Autore, Titolo del libro, Citta : Editore, Anno, Pagina (si veda per esempio come è stato citato il passo sul mito di Lévi-Strauss in un post precedente)
Monday, October 14, 2019
Il mito secondo Lévi-Strauss
DIDIER ERIBON:. Le vorrei farle una domanda semplice: che
cos'è un mito?
CLAÙDE LÉVI-STRAUSS: È tutto il contrario di una domanda
semplice, perché si può rispondere in parecchi modi. Se
lo chiede a un indiano americano ci saranno forti probabilità
che risponda: una storia dei tempi in cui gli uomini e `
gli animali non erano ancora distinti. Questa definizione
mi sembra molto profonda, perché, malgrado le nuvole
d'inchiostro sollevate dalla tradizione ebraico-cristiana p
mascherarla, nessuna situazione mi pare più tragica, più
offensiva per il cuore e per l'intelligenza, di quella
di un'umanità che coesiste con altre specie viventi su una terra
di cui queste ultime condividono l'usufrutto e con le
quali non può comunicare. Si comprende come i miti rifiutino
di considerare questo vizio della creazione come originale;
che essi vedano nel'la sua comparsa l'evento inaugurale
della condizione umana e della sua debolezza. Si potrebbe
anche cercare di definire il mito per via di opposizione
ad altre forme della tradizione orale: leggenda, racconto...
Ma queste distinzioni non sono mai nette. Forse
queste forme non hanno esattamente lo stesso ruolo nelle
culture, ma sono prodotte dallo stesso modo di pensare, e
l'analista non può impedirsi di considerarle insieme. In
che cosa consiste questo modo di pensare? L'ho detto, al
contrario del metodo cartesiano, in un rifiuto di scomporre
la difficoltà, nel non rassegnarsi mai a risposte parziali,
nell'aspirare a spiegazioni che circoscrivano la totalità dei
fenomeni. È proprio del mito, messo di fronte a un problema,
di pensarlo 'come l'omologo di altri problemi che si
pongono su altri piani: cosmologico, fisico, morale, giuridico,
sociale, eccetera. E di rendere conto di tutti insieme.
Questo spiega i giochi ad incastro che lei mette in evidenza.
Ciò che un mito dice in un linguaggio che sembra adatto a
una certa sfera si diffonde in tutte le sfere in cui potrebbe
porsi un problema dello stesso tipo formale.
Claude Lévi-Strauss e Didier Eribon, Da vicino e da lontano, Milano : Rizzoli, 1988, pp. 193-4
cos'è un mito?
CLAÙDE LÉVI-STRAUSS: È tutto il contrario di una domanda
semplice, perché si può rispondere in parecchi modi. Se
lo chiede a un indiano americano ci saranno forti probabilità
che risponda: una storia dei tempi in cui gli uomini e `
gli animali non erano ancora distinti. Questa definizione
mi sembra molto profonda, perché, malgrado le nuvole
d'inchiostro sollevate dalla tradizione ebraico-cristiana p
mascherarla, nessuna situazione mi pare più tragica, più
offensiva per il cuore e per l'intelligenza, di quella
di un'umanità che coesiste con altre specie viventi su una terra
di cui queste ultime condividono l'usufrutto e con le
quali non può comunicare. Si comprende come i miti rifiutino
di considerare questo vizio della creazione come originale;
che essi vedano nel'la sua comparsa l'evento inaugurale
della condizione umana e della sua debolezza. Si potrebbe
anche cercare di definire il mito per via di opposizione
ad altre forme della tradizione orale: leggenda, racconto...
Ma queste distinzioni non sono mai nette. Forse
queste forme non hanno esattamente lo stesso ruolo nelle
culture, ma sono prodotte dallo stesso modo di pensare, e
l'analista non può impedirsi di considerarle insieme. In
che cosa consiste questo modo di pensare? L'ho detto, al
contrario del metodo cartesiano, in un rifiuto di scomporre
la difficoltà, nel non rassegnarsi mai a risposte parziali,
nell'aspirare a spiegazioni che circoscrivano la totalità dei
fenomeni. È proprio del mito, messo di fronte a un problema,
di pensarlo 'come l'omologo di altri problemi che si
pongono su altri piani: cosmologico, fisico, morale, giuridico,
sociale, eccetera. E di rendere conto di tutti insieme.
Questo spiega i giochi ad incastro che lei mette in evidenza.
Ciò che un mito dice in un linguaggio che sembra adatto a
una certa sfera si diffonde in tutte le sfere in cui potrebbe
porsi un problema dello stesso tipo formale.
Claude Lévi-Strauss e Didier Eribon, Da vicino e da lontano, Milano : Rizzoli, 1988, pp. 193-4
Creare
il dio Khnum crea l'uomo sul tornio del vasaio
Nell'antica Grecia il verbo poieo (inf. poein) aveva il significato di "fare", ma originariamente si riferiva all'atto creativo del vasaio che modellando la creta informe sul tornio ne estraeva un vaso. Di qui il significato creativo del fare, simile all'atto divino della creazione. Di qui la poetiké techne e la poiesis, donde la nostra "poesia"

女娲 (Nüwa) ripara il pilastro del paradiso
Genesi 2,4-7
4 Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati. Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, 5 nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata - perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo 6 e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo -; 7 allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.
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