In-between the lectures held by professor Vittorio Marchis
Wednesday, October 31, 2018
Step #8 - Il racconto per immagini
Evidenziare il "ritaglio" di un racconto per immagini (fumetto, graphic novel, ecc.) in cui emerga la "cosa". Citare dettagliatamente il riferimento bibliografico seguendo la struttura:
in: Nome e COGNOME dell'autore, Titolo dell'opera, Città : Editore, anno, pag., disegno di ...
(per le monografie, ovvero i libri)
in: Titolo dell'opera, Nome e COGNOME dell'autore o degli autori,in "Titolo del periodico", anno, numero, pag.
(per i periodici, ovvero i giornali, le riviste, ecc.)
Senza dimenticare gli eventuali link. Per esempio per la cosa: "SVEGLIA" si può fare così:
in Mestieri impossibili. L'animatore, soggetto di Augusto MACCHETTO, disegni di Roberto VIAN, in "Topolino", n. 3198. (8 marzo 2017)
Step #7 - La pubblicità
Indicare almeno un esempio di pubblicità della "cosa" (escluso Ikea) evidenziando se possibile lo slogan o il messaggio pubblicitario. E' possibile fare riferimento a uno spot video. Naturalmente la didascalia deve specificare il contesto culturale e temporale del messaggio.
Tuesday, October 30, 2018
Verso la società dei consumi
All'inizio c'erano i fumisti e c'era la cucina economica. Tutto era nero.
Poi arrivò il gas nelle bombole e in cucina fece la sua comparsa un fornello a tre fuochi.
La nera ghisa scomparve e al suo posto arrivò la bianca lamiera smaltata.
Così si inizia la storia dei bianchi.
Il frigorifero fu il nuovo nato nella famiglia dei "bianchi".
Poi sarà la volta della lavatrice, della lavastoviglie, del congelatore, del forno a microonde.
La cucina e' lo spazio dell'innovazione domestica.
rif. Vittorio Marchis, Le cose di casa. Cronache minime di tecnologie domestiche, Torino : Codice, 2014 (un progetto Book Design)
Poi arrivò il gas nelle bombole e in cucina fece la sua comparsa un fornello a tre fuochi.
La nera ghisa scomparve e al suo posto arrivò la bianca lamiera smaltata.
Così si inizia la storia dei bianchi.
Il frigorifero fu il nuovo nato nella famiglia dei "bianchi".
Poi sarà la volta della lavatrice, della lavastoviglie, del congelatore, del forno a microonde.
La cucina e' lo spazio dell'innovazione domestica.
STEP #6 - Il catalogo
In accordo con quanto illustrato a lezione (vedi J.L.Borges, M.Foucault, G.Perec), preparare una classificazione della "cosa" in modo da strutturarne la tassonomia al fine di costruire un catalogo che ne possa contemplare tutte le forme, gli usi, le fantasie.
Esempi di tassonomie delle cose possono essere:
- cose utili
- cose inutili
- cose che non rientrano nelle precedenti categorie
- cose usate correntemente
- cose di cui si conosce solo l'esistenza
- cose ancora da progettare
- cose obsolete
- cose raccolte nei musei
- cose fantastiche
- ...
Naturalmente questi sono solo esempi generici e la tassonomia della "cosa" deve riferirsi all'oggetto della indagine individuale. Nel catalogo è necessario specificare, anche con esempi, il contenuto di ogni categoria in modo che la tassonomia scelta sia in grado di coprire la totalità degli oggetti.
Esempi di tassonomie delle cose possono essere:
- cose utili
- cose inutili
- cose che non rientrano nelle precedenti categorie
- cose usate correntemente
- cose di cui si conosce solo l'esistenza
- cose ancora da progettare
- cose obsolete
- cose raccolte nei musei
- cose fantastiche
- ...
Naturalmente questi sono solo esempi generici e la tassonomia della "cosa" deve riferirsi all'oggetto della indagine individuale. Nel catalogo è necessario specificare, anche con esempi, il contenuto di ogni categoria in modo che la tassonomia scelta sia in grado di coprire la totalità degli oggetti.
Monday, October 29, 2018
Sunday, October 28, 2018
Saturday, October 27, 2018
Friday, October 26, 2018
Leonia, la città dei rifiuti
Nel suo libro Le città invisibili, Italo Calvino traccia la carta di identità di
Leonia, la città dei rifiuti
Un profeta del consumismo
The Waste Makers (1960)
pagina tratta da Trash, di Piero Martin e Alessandra Viola, Torino : Codice, 2018.
The HIdden Persuaders (1957)
pagina tratta da Trash, di Piero Martin e Alessandra Viola, Torino : Codice, 2018.
The HIdden Persuaders (1957)
Thursday, October 25, 2018
Le cose nella letteratura
Francesco Orlando, Gli oggetti desueti nelle immagini della letteratura, Torino : Einaudi, 1993
Il museo dell'innocenza di Ohran Pamuk
Per scoprire Istanbul
Memoria e storia dagli oggetti ("il Sole 24 Ore", 19/6/2016)
Per scoprire Istanbul
Memoria e storia dagli oggetti ("il Sole 24 Ore", 19/6/2016)
Le cose sui periodici
Dal 2 settembre 2010 su "Avvenire" settimanalmente e per un anno
è apparsa la rubrica intitolata "Le cose e i giorni".
Questo il primo articolo
Le parole e le cose, un sito su Internet
Il tramezzino del dinosauro, di Marco Belpoliti
(una raccolta di articoli apparsi su "La Stampa".
Il tramezzino del dinosauro, di Marco Belpoliti
(una raccolta di articoli apparsi su "La Stampa".
STEP #5 - La cosa nella letteratura
Individuare la presenza della "cosa" all'interno di un testo letterario (prosa e/o poesia) dove essa giochi un ruolo di una certa importanza e non figuri solamente come una presenza nello sfondo della narrazione. Inserire una citazione di alcune righe che aiuti a comprendere il contesto. Aggiungere una breve nota sull'autore e sull'opera (eventualmente anche solo con un riferimento a Internet.
Six Memos for the Next Millennium
Italo Calvino fu invitato nel 1984 fu ivitato dall'Università di Harvard a tenere le sue Norton Lectures. Purtroppo, poco prima di partire per gli Usa morì lasciando il manoscritto delle prime cinque Lectures che vennero pubblicate nel 1988 con il titolo Six Memos for the Next Millennium, e che furono tradotte in italiano con il titolo Lezioni americane.
La popubelle agrée
Italo Calvino (1923-1985) tra il 1974 e il 1976 scrisse il breve testo La poubelle agréée che sdarà pubblicato per la prima volta su "Paragone/Letteratura" nel febbraio del 1977,
Wednesday, October 24, 2018
Rifiuti
Ecco le citazioni del lemma "RIFIUTI" nel libro di Frank Trentmann:
– cartacei, 727, 728 e fig, 730, 731, 738-746, 751-55, 760;
– discariche, 729, 737-39, 745, 746, 748, 750, 751;
– domestici, 726, 727, 728 e fig, 729-31, 735-740, 748, 749 e fig, 750, 754-55, 760, 787;
– elettronici, 760, 761, 770, 774;
– inceneritori, 727, 728, 730, 734-36, 750;
– Payt (Pay-As-You-Throw), 755;
– pericolosi, 760, 761, 798, 799;
– plastica, 724, 727-29, 736, 739, 740, 745, 746, 748-50, 753, 754, 760;
– radioattivi, 798, 799;
– Sero (Kombinat Für Sekundärstofferfassung), 751;
– Smart (Save-Money-and-Reduce-Trash), 755;
– «zero rifiuti», 782.
E' stato recentemente pubblicato da Codice il libro: Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti, di Alessandra Viola e Piero Martin.
– cartacei, 727, 728 e fig, 730, 731, 738-746, 751-55, 760;
– discariche, 729, 737-39, 745, 746, 748, 750, 751;
– domestici, 726, 727, 728 e fig, 729-31, 735-740, 748, 749 e fig, 750, 754-55, 760, 787;
– elettronici, 760, 761, 770, 774;
– inceneritori, 727, 728, 730, 734-36, 750;
– Payt (Pay-As-You-Throw), 755;
– pericolosi, 760, 761, 798, 799;
– plastica, 724, 727-29, 736, 739, 740, 745, 746, 748-50, 753, 754, 760;
– radioattivi, 798, 799;
– Sero (Kombinat Für Sekundärstofferfassung), 751;
– Smart (Save-Money-and-Reduce-Trash), 755;
– «zero rifiuti», 782.
E' stato recentemente pubblicato da Codice il libro: Trash. Tutto quello che dovreste sapere sui rifiuti, di Alessandra Viola e Piero Martin.
L'impero delle cose
Testo di riferimento al corso è: Frank Trentmann, L' impero delle cose. Come siamo diventati consumatori. Dal XV al XXI secolo, Torino : Einaudi, 2018.
In questo blog le citazioni da questo libro, qui riportate per soli fini didattici, sono riportate con caratteri verdi. . Nel caso questo diritto di citazione violasse i diritti di copyright, essi saranno immediatamente rimossi.
In questo blog le citazioni da questo libro, qui riportate per soli fini didattici, sono riportate con caratteri verdi. . Nel caso questo diritto di citazione violasse i diritti di copyright, essi saranno immediatamente rimossi.
Tuesday, October 23, 2018
STEP #4 - La cosa nelle arti figurative
Individuare nella storia dell'arte uno o due opere in cui la "cosa" emerga in maniera evidente se non da protagonista e documentare l'immagine in maniera completa (Autore, titolo, anno di esecuzione, presenza in un museo o collezione)
I consumi
nella seconda metà del XIX secolo
gli europei avevano scarso interesse per i consumatori
africani. I sudditi coloniali dovevano essere coolies per le miniere e le
piantagioni, non acquirenti. Quando faceva loro comodo, gli imperialisti non
avevano difficoltà a sospendere le leggi del mercato. Gli africani furono spinti a
diventare forza lavoro con i furti delle terre e le mitragliatrici Maxim, non certo
attratti dalla prospettiva di un salario di sussistenza. Il pregiudizio dell’africano
«pigro» era una giustificazione per pagare salari bassi o nessun salario del tutto.
Si trattava molto probabilmente di una visione alquanto miope.
I consumatori africani furono abbandonati anche dai loro amici missionari.
Già negli anni Quaranta del XIX secolo, i metodisti wesleyani si lamentavano che
il commercio rendeva gli africani infidi e materialisti. Alla fine del secolo, tutti i
gruppi missionari vedevano il commercio e il consumo come peccato, non certo
come terreno di coltura per una vita cristiana.
Gli africani, secondo quanto scritto nel 2000 dal
giornalista Chika Onyeani, di origini nigeriane, hanno perpetuato la loro
schiavitú coloniale, degenerando in una parassitica «corsa ai consumi» anziché
investire nel capitale umano e nello sviluppo come le altre «razze produttive» 36.
I beni di consumo sono stati contaminati dal loro groviglio con la schiavitú e la
conquista, e alcuni storici occidentali continuano a caratterizzarli come una
malattia «contagiosa» che ha distrutto le culture autoctone
negli ultimi duecento anni, collezionismo e consumo si
sono rafforzati reciprocamente, nei musei, ma anche in abitazioni private, con
raccolte di francobolli, oggetti d’antiquariato, lattine di birra rare o schiaccianoci
esotici provenienti da paesi lontani
Nella sua forma ufficiale, il dominio britannico abbatté l’intero impianto di
questo lusso basato sulle corti e sui produttori locali che lo sostenevano.
Allorché gli eserciti principeschi furono smobilitati e i cortigiani persero le loro
indennità, le regioni si contrassero come palloncini sgonfi. Gli artigiani rimasero
privi dei loro clienti altolocati che acquistavano le stoffe migliori, cuoio e frutta
candita. Molte cittadine assistettero a un vero e proprio esodo
L’evoluzione del concetto dello «standard di vita» è un ottimo indicatore delle
speranze e delle ansie legate all’aumento del potere d’acquisto. I bilanci delle
famiglie erano stati studiati per la prima volta nel XVII secolo in Francia e
Inghilterra. Dalla metà del XIX secolo, essi si svilupparono nello strumento
fondamentale di un’indagine sociale a livello sempre piú globale.
Per i successori di A. Smith, David Ricardo e John Stuart Mill, l’economia riguardava la terra
e la produzione. Negli anni Quaranta del XIX secolo, in Francia, un liberale come
Frédéric Bastiat, su posizioni estreme, aveva innalzato il vessillo del
consumatore nella sua crociata per il «libero scambio»; nel 1850, le ultime
parole di Bastiat erano state molto probabilmente «dobbiamo imparare a
guardare ogni cosa dal punto di vista del consumatore».
Gli anni Novanta del XIX secolo e il primo decennio del XX non
furono solo l’epoca d’oro dei grandi magazzini e del puro piacere di andare per
negozi. Essi furono altresí il momento in cui i movimenti sociali cominciarono a
mobilitare i consumatori per riformare la società.
gli europei avevano scarso interesse per i consumatori
africani. I sudditi coloniali dovevano essere coolies per le miniere e le
piantagioni, non acquirenti. Quando faceva loro comodo, gli imperialisti non
avevano difficoltà a sospendere le leggi del mercato. Gli africani furono spinti a
diventare forza lavoro con i furti delle terre e le mitragliatrici Maxim, non certo
attratti dalla prospettiva di un salario di sussistenza. Il pregiudizio dell’africano
«pigro» era una giustificazione per pagare salari bassi o nessun salario del tutto.
Si trattava molto probabilmente di una visione alquanto miope.
I consumatori africani furono abbandonati anche dai loro amici missionari.
Già negli anni Quaranta del XIX secolo, i metodisti wesleyani si lamentavano che
il commercio rendeva gli africani infidi e materialisti. Alla fine del secolo, tutti i
gruppi missionari vedevano il commercio e il consumo come peccato, non certo
come terreno di coltura per una vita cristiana.
Gli africani, secondo quanto scritto nel 2000 dal
giornalista Chika Onyeani, di origini nigeriane, hanno perpetuato la loro
schiavitú coloniale, degenerando in una parassitica «corsa ai consumi» anziché
investire nel capitale umano e nello sviluppo come le altre «razze produttive» 36.
I beni di consumo sono stati contaminati dal loro groviglio con la schiavitú e la
conquista, e alcuni storici occidentali continuano a caratterizzarli come una
malattia «contagiosa» che ha distrutto le culture autoctone
negli ultimi duecento anni, collezionismo e consumo si
sono rafforzati reciprocamente, nei musei, ma anche in abitazioni private, con
raccolte di francobolli, oggetti d’antiquariato, lattine di birra rare o schiaccianoci
esotici provenienti da paesi lontani
Nella sua forma ufficiale, il dominio britannico abbatté l’intero impianto di
questo lusso basato sulle corti e sui produttori locali che lo sostenevano.
Allorché gli eserciti principeschi furono smobilitati e i cortigiani persero le loro
indennità, le regioni si contrassero come palloncini sgonfi. Gli artigiani rimasero
privi dei loro clienti altolocati che acquistavano le stoffe migliori, cuoio e frutta
candita. Molte cittadine assistettero a un vero e proprio esodo
L’evoluzione del concetto dello «standard di vita» è un ottimo indicatore delle
speranze e delle ansie legate all’aumento del potere d’acquisto. I bilanci delle
famiglie erano stati studiati per la prima volta nel XVII secolo in Francia e
Inghilterra. Dalla metà del XIX secolo, essi si svilupparono nello strumento
fondamentale di un’indagine sociale a livello sempre piú globale.
Per i successori di A. Smith, David Ricardo e John Stuart Mill, l’economia riguardava la terra
e la produzione. Negli anni Quaranta del XIX secolo, in Francia, un liberale come
Frédéric Bastiat, su posizioni estreme, aveva innalzato il vessillo del
consumatore nella sua crociata per il «libero scambio»; nel 1850, le ultime
parole di Bastiat erano state molto probabilmente «dobbiamo imparare a
guardare ogni cosa dal punto di vista del consumatore».
Gli anni Novanta del XIX secolo e il primo decennio del XX non
furono solo l’epoca d’oro dei grandi magazzini e del puro piacere di andare per
negozi. Essi furono altresí il momento in cui i movimenti sociali cominciarono a
mobilitare i consumatori per riformare la società.
Il caffè
Al momento del viaggio di Sandys, il caffè era coltivato
solo nello Yemen e spedito dal porto di Mokka. In seguito, gli olandesi ne
iniziarono la coltivazione in Suriname (1718), i francesi in Martinica (1723) e gli
inglesi in Giamaica (1728).
il caffè era senza dubbio piú redditizio delle pietre, ma
le prime traversate dallo Yemen alla Gran Bretagna erano particolarmente infide,
poiché le navi della Compagnia delle Indie Orientali erano facile preda dei pirati
del Mar Rosso. Nel 1691 e 1693, non un solo chicco di caffè raggiunse le coste
britanniche.
La prima casa del caffè nata in Occidente, The Angel, fu aperta a Oxford nel 1650.
In Prussia, nel 1769, Federico il Grande
aveva vietato del tutto il caffè al fine di trattenere denaro nel paese e proteggere
la cicoria di produzione nazionale dalla bevanda coloniale.
solo nello Yemen e spedito dal porto di Mokka. In seguito, gli olandesi ne
iniziarono la coltivazione in Suriname (1718), i francesi in Martinica (1723) e gli
inglesi in Giamaica (1728).
il caffè era senza dubbio piú redditizio delle pietre, ma
le prime traversate dallo Yemen alla Gran Bretagna erano particolarmente infide,
poiché le navi della Compagnia delle Indie Orientali erano facile preda dei pirati
del Mar Rosso. Nel 1691 e 1693, non un solo chicco di caffè raggiunse le coste
britanniche.
La prima casa del caffè nata in Occidente, The Angel, fu aperta a Oxford nel 1650.
In Prussia, nel 1769, Federico il Grande
aveva vietato del tutto il caffè al fine di trattenere denaro nel paese e proteggere
la cicoria di produzione nazionale dalla bevanda coloniale.
la porcellana
Gli inventari dell’epoca ci offrono un’istantanea del nuovo impulso in fieri. Nel
1675, nessuna famiglia di Londra aveva servizi di porcellana o utensili per il tè e
il caffè. Nel 1725, il 35 per cento possedeva i primi, il 60 per cento i secondi.
Il modesto servizio di Meissen di Samuel Bauer era la prova tangibile
dell’espansione del mercato di un vasellame da tavola che era al tempo stesso
alla moda, venduto a prezzi accessibili e durevole. Eppure, la manifattura di
Meissen e altre fabbriche contemporanee, come quella di Wedgwood,....
La terracotta, del resto,
non era adatta alle bevande calde. In fatto di tecniche di produzione, invetriatura
e pittura, l’Europa era arretrata e rimaneva un continente di ottone e peltro
grezzo, non certo di fine porcellana.
La porcellana cinese era un prodotto ibrido. L’interno di una ciotola era fatto
per contenere liquidi; l’esterno per riprodurre storie e fantasticherie dipinte.
1675, nessuna famiglia di Londra aveva servizi di porcellana o utensili per il tè e
il caffè. Nel 1725, il 35 per cento possedeva i primi, il 60 per cento i secondi.
Il modesto servizio di Meissen di Samuel Bauer era la prova tangibile
dell’espansione del mercato di un vasellame da tavola che era al tempo stesso
alla moda, venduto a prezzi accessibili e durevole. Eppure, la manifattura di
Meissen e altre fabbriche contemporanee, come quella di Wedgwood,....
La terracotta, del resto,
non era adatta alle bevande calde. In fatto di tecniche di produzione, invetriatura
e pittura, l’Europa era arretrata e rimaneva un continente di ottone e peltro
grezzo, non certo di fine porcellana.
La porcellana cinese era un prodotto ibrido. L’interno di una ciotola era fatto
per contenere liquidi; l’esterno per riprodurre storie e fantasticherie dipinte.
Monday, October 22, 2018
Il lusso
In primo luogo, grazie alle loro dimensioni e alla varietà del tessuto sociale, le
città grandi e piccole offrivano uno spazio favorevole alla differenziazione dei
prodotti e alla specializzazione dei servizi. Senza le città, è impensabile la
varietà di servizi da tè, tappezzerie e abiti pronti, come anche la comparsa dalla
metà del XVIII secolo di negozi specializzati nella vendita di vetri e porcellane
accanto ai vecchi negozianti di tessuti.
città grandi e piccole offrivano uno spazio favorevole alla differenziazione dei
prodotti e alla specializzazione dei servizi. Senza le città, è impensabile la
varietà di servizi da tè, tappezzerie e abiti pronti, come anche la comparsa dalla
metà del XVIII secolo di negozi specializzati nella vendita di vetri e porcellane
accanto ai vecchi negozianti di tessuti.
Le leggi suntuarie erano diretta espressione della visione di un mondo con
orizzonti fissi e immutabili. Un paese disponeva di risorse limitate e per poter
sopravvivere aveva bisogno di ordine e di moderazione autoimposta. All’inizio
dell’età moderna, consumare significava letteralmente usare qualcosa fino a
esaurimento o logorarla del tutto.
I piatti cinesi e i tappeti turchi che i borghesi olandesi esibivano nelle loro abitazioni
erano i simboli di questa «relazione positiva con il mondo»,
Per la Royal Society, fondata nel 1660,
il vetro veneziano e altri beni di lusso stranieri favorivano il progresso di nuove
tecnologie e utili conoscenze. I brevetti proliferavano. Nella sua History of the
Royal Society (1667), il vescovo di Rochester presentava il lusso e le novità
come veicoli di progresso.
Nel suo lavoro La favola delle api (1705-14), Bernard de Mandeville...
I «vizi privati» – sua famosa espressione – contribuivano al bene pubblico:
Perfino l’invidia e la vanitàServivano l’industria;La loro follia favorita, la volubilitàNel nutrirsi, nell'arredamento e nel vestireQuesto vizio strano e ridicolo, era divenutoLa ruota che faceva muovere il commercio
Per Jean-Jacques Rousseau, il
desiderio delle cose trasformava gli uomini liberi in schiavi. Abiti alla moda ed
eccessive comodità alienavano gli esseri umani dal loro vero Sé. Lo stesso
Rousseau indossava un semplice cappotto armeno, con grande scherno da parte
dell’alta società.
William Blackstone, il padre del diritto comune, dedicò il libro piú
voluminoso dei Commentaries on the Laws of England (1765-69) ai «Diritti
delle cose», tracciando fra esse precise distinzioni, dai beni mobili e immobili
agli animali domestici e selvatici.
Daniel Defoe in Moll Flanders (1722), raccontava la storia di una giovane donna travolta dal
desiderio di fazzoletti di seta e perline d’oro, che l’avrebbe condotta a compiere
furti, prostituirsi e finire in prigione: piú ella desiderava cose, piú lei stessa si
riduceva a un oggetto in vendita.
Nel 1890, il teologo liberale Konrad
Kambli rivisitò il lusso dalla prospettiva di un cristiano riformato 103. Il lusso,
egli sosteneva, non era peccato, se mai, una forza civilizzatrice. Era per questo,
dopo tutto, che i popoli che non godevano di lussi erano barbari. È altresí vero,
scriveva, che non ogni genere di lusso era buono, ma, finché era moderato e
adeguato al rango di una persona, esso favoriva lo sviluppo culturale
dell’individuo e della società in generale.
Intorno alla Rivoluzione Industriale
La Rivoluzione Industriale Inglese (BBC 1° parte)
La Rivoluzione Industriale Inglese (BBC 2° parte)
La Rivoluzione Industriale Inglese (BBC 3° parte)
Sunday, October 21, 2018
Un approccio antropologico: riferimenti bibliografici e lessicografici
.ANTHROPOLOGY is the study of human beings as creatures of society. It fastens its attention upon those physical characteristics and industrial techniques, those conventions and values, which distinguish one community from all others that belong to a different tradition. (Ruth Benedict, Patterns of Culture (1934), New York : Mentor Book, 1969).
Christoph Wulf (a cura di), Cosmo, corpo, cultura. Enciclopedia antropologica, Milano : Bruno Mondadori, 2002: Indice.
Dizionario di Antropologia
Anna Paltronieri Casella, Lineamenti essenziali di storia dell'antropologia culturale, Milano : ISU, - Università Cattolica, 2000
A. Barnard and J. Spencer (ed.), Encyclopedia of Social and Cultural Anthropology, London and New York : Routledge, 1996.
SOCIAL AND CULTURAL ANTHROPOLOGY, The Key Concepts
YouTube: Marco Aime: "Dalla tribù a Internet. L’antropologia oggi"
Christoph Wulf (a cura di), Cosmo, corpo, cultura. Enciclopedia antropologica, Milano : Bruno Mondadori, 2002: Indice.
Dizionario di Antropologia
Anna Paltronieri Casella, Lineamenti essenziali di storia dell'antropologia culturale, Milano : ISU, - Università Cattolica, 2000
A. Barnard and J. Spencer (ed.), Encyclopedia of Social and Cultural Anthropology, London and New York : Routledge, 1996.
SOCIAL AND CULTURAL ANTHROPOLOGY, The Key Concepts
YouTube: Marco Aime: "Dalla tribù a Internet. L’antropologia oggi"
Saturday, October 20, 2018
Le culture e i saperi codificati
Nel 1871 Edward Tylor pubblicò il saggio Primitive Culture in cui in apertura presentava la prima e più importante definizione sistematica del concetto di cultura.
«La cultura, o civiltà, intesa nel suo ampio senso etnografico, è quell'insieme complesso che include la conoscenza, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall'uomo come membro di una società.»When Ruth Benedict began her work in anthropology in 1921, the term "culture," as we use it today for the systematic body of learned behavior which is transmitted from parents to children, was part of the vocabulary of a small and technical group of professional anthropologists. That today the modern world is on such easy terms with the concept of culture, that the words "in our culture" slip from the lips of educated men and women almost as effortlessly as do the phrases that refer to period and to place, is in very great part due to this book.
Il concetto di cultura, una lezione di Matilde Callari Galli per UniNettuno
Thursday, October 18, 2018
Le utopie / le distopie
Thomas More, Utopia (1516)
Tommaso Campanella, La città del sole (1602)
Francis Bacon, New Atlantis (1627), La Nuova Atlantide
Samuel Butler, Erewhon (1872)
Francis Bacon, New Atlantis (1627), La Nuova Atlantide
Samuel Butler, Erewhon (1872)
George Orwell, 1984 (1949)
STEP #3 - i materiali della cosa
Analizzare i materiali costitutivi della "cosa" sia con un approccio sistemico, sia evidenziandone l'evoluzione lungo la storia delle tecnologie costruttive. Esemplificare con alcune tipologie l'evoluzione della "cosa" dal punto di vista dei principali materiali.
I protagonisti dell'impero delle cose
Walter Benjamin (x) (y)
Franz Boas (l)
Jorge Luis Borges (w) (B)
Matthew Boulton (e) (f)
Italo Calvino (i) (j) (s)
Alfred D. Chandler (t)
Bruce Chatwin (F)
Daniel Defoe (d)
Michel Foucault (v)
James Frazer (o)
Jean-Ignace-Isidore Gérard (Grandville) (A)
Jonathan Gottschall (a)
Herbert Hoover (E)
Claude Lévi-Strauss (n)
Bronislaw Malinowski (m)
Herbert Marcuse (r)
José Ortega y Gasset (g)
Vance Packard (q)
Pier Paolo Pasolini (p)
Georges Perec (u)
Marco Polo (b)
Eugène Poubelle (k)
Matteo Ricci (g)
Joseph Schumpeter (t)
Carlo Sini (z)
Adam Smith (c)
Bruno Taut (D)
Edward Burnett Tylor (h)
Aby Warburg (C)
Franz Boas (l)
Jorge Luis Borges (w) (B)
Matthew Boulton (e) (f)
Italo Calvino (i) (j) (s)
Alfred D. Chandler (t)
Bruce Chatwin (F)
Daniel Defoe (d)
Michel Foucault (v)
James Frazer (o)
Jean-Ignace-Isidore Gérard (Grandville) (A)
Jonathan Gottschall (a)
Herbert Hoover (E)
Claude Lévi-Strauss (n)
Bronislaw Malinowski (m)
Herbert Marcuse (r)
José Ortega y Gasset (g)
Vance Packard (q)
Pier Paolo Pasolini (p)
Georges Perec (u)
Marco Polo (b)
Eugène Poubelle (k)
Matteo Ricci (g)
Joseph Schumpeter (t)
Carlo Sini (z)
Adam Smith (c)
Bruno Taut (D)
Edward Burnett Tylor (h)
Aby Warburg (C)
Il cacao
L’italiano Girolamo Benzoni era stato il
primo, negli anni Cinquanta del XVI secolo, a osservare la coltivazione e la
preparazione del cacao in Nicaragua.
Il cacao venne commercializzato regolarmente dagli anni Novanta del XVI secolo,
I primi europei ad appassionarsi alla cioccolata furono i gesuiti e i
domenicani che si trovavano nel Nuovo Mondo
All’inizio del XVII secolo, le case dei religiosi
erano ormai al centro di una diffusione globale della bevanda, con spedizioni di
cacao da Veracruz a loro confratelli di Roma
Nel 1910 il Ghana era diventato il piú grande esportatore di cacao del mondo.
primo, negli anni Cinquanta del XVI secolo, a osservare la coltivazione e la
preparazione del cacao in Nicaragua.
Il cacao venne commercializzato regolarmente dagli anni Novanta del XVI secolo,
I primi europei ad appassionarsi alla cioccolata furono i gesuiti e i
domenicani che si trovavano nel Nuovo Mondo
All’inizio del XVII secolo, le case dei religiosi
erano ormai al centro di una diffusione globale della bevanda, con spedizioni di
cacao da Veracruz a loro confratelli di Roma
Nel 1910 il Ghana era diventato il piú grande esportatore di cacao del mondo.
Il tè
La forza motrice dell’espansione commerciale fu l’impero. Nel XVIII secolo gli
imperi europei cominciarono a sfruttare su larga scala le loro colonie ai tropici e
intensificarono il commercio di tè dalla Cina. Negli anni Venti dello stesso
secolo, le varie Compagnie delle Indie Orientali portavano ogni anno in Europa
solo 770 tonnellate di tè; negli anni Sessanta, il carico era decuplicato,
accompagnato da milioni di pezzi di porcellana; negli anni Venti del XIX secolo,
raddoppiò ancora.
in quel periodo, la Gran Bretagna aumentò il consumo di zucchero di quasi dieci volte...
la tratta atlantica degli schiavi toccò il proprio picco,
imperi europei cominciarono a sfruttare su larga scala le loro colonie ai tropici e
intensificarono il commercio di tè dalla Cina. Negli anni Venti dello stesso
secolo, le varie Compagnie delle Indie Orientali portavano ogni anno in Europa
solo 770 tonnellate di tè; negli anni Sessanta, il carico era decuplicato,
accompagnato da milioni di pezzi di porcellana; negli anni Venti del XIX secolo,
raddoppiò ancora.
in quel periodo, la Gran Bretagna aumentò il consumo di zucchero di quasi dieci volte...
la tratta atlantica degli schiavi toccò il proprio picco,
Lo zucchero
Nelle piantagioni del Nuovo Mondo si utilizzavano terreni di prima
qualità per far crescere il raccolto piú redditizio, ovvero lo zucchero; il caffè
veniva trattato come un prodotto di seconda scelta,
qualità per far crescere il raccolto piú redditizio, ovvero lo zucchero; il caffè
veniva trattato come un prodotto di seconda scelta,
Il cotone
La novità per eccellenza del mondo alla moda era il cotone,
I tessuti di tipo chintz – ovvero stoffe di cotone stampato
a mano in India – davano un tocco di colore a ogni guardaroba.
Il cotone assorbiva la tinta molto meglio del lino e poteva
essere lavato senza perdere la sua lucentezza,
Il cotone indiano rappresentava una minaccia all'industria locale della lana,
del lino e della seta, tanto che si arrivò alla messa al bando del calicò
praticamente in tutta l’Europa (Francia: 1689; Spagna: 1713; Gran Bretagna:
1701 e 1721; Russia: 1744); fecero eccezione solo i Paesi Bassi.
Il cotone veniva commercializzato in duecento tipi diversi e
garantiva una duttilità d’uso senza precedenti.
La comparsa di guide per i consumatori è indicativa della trasformazione in atto.
The Merchant Ware-House Laid Open (pubblicata a Londra nel 1696
offriva un panorama dalla A
alla Z di cotoni indiani e tessuti europei adatti a «ogni tipo di persona»,
cominciando dall’Alcomore-holland, una tela di lino prodotta nei Paesi Bassi, e
concludendo con il Vehemounty, un tessuto francese.
I tessuti di tipo chintz – ovvero stoffe di cotone stampato
a mano in India – davano un tocco di colore a ogni guardaroba.
Il cotone assorbiva la tinta molto meglio del lino e poteva
essere lavato senza perdere la sua lucentezza,
Il cotone indiano rappresentava una minaccia all'industria locale della lana,
del lino e della seta, tanto che si arrivò alla messa al bando del calicò
praticamente in tutta l’Europa (Francia: 1689; Spagna: 1713; Gran Bretagna:
1701 e 1721; Russia: 1744); fecero eccezione solo i Paesi Bassi.
Il cotone veniva commercializzato in duecento tipi diversi e
garantiva una duttilità d’uso senza precedenti.
La comparsa di guide per i consumatori è indicativa della trasformazione in atto.
The Merchant Ware-House Laid Open (pubblicata a Londra nel 1696
offriva un panorama dalla A
alla Z di cotoni indiani e tessuti europei adatti a «ogni tipo di persona»,
cominciando dall’Alcomore-holland, una tela di lino prodotta nei Paesi Bassi, e
concludendo con il Vehemounty, un tessuto francese.
La seta
La Via della Seta collegava
l’Asia al Mediterraneo fin dal 200 a.C. Nell’800 d.C., l’Oceano Indiano era una
zona di commercio dinamico e integrato. Questa fase precoce veniva di norma
associata dagli storici agli scambi di pepe e spezie, sete preziose e altri beni di
lusso.
l’Asia al Mediterraneo fin dal 200 a.C. Nell’800 d.C., l’Oceano Indiano era una
zona di commercio dinamico e integrato. Questa fase precoce veniva di norma
associata dagli storici agli scambi di pepe e spezie, sete preziose e altri beni di
lusso.
I paradigmi dell'impero delle cose
Work in progress
Paradigma (nel Vocabolario Treccani on-line)
PUBBLICITÀ
RIFIUTI / SCARTI
RISORSE
RIVOLUZIONI TECNOLOGICHE
SEGNO / SEGNI
TASSONOMIA / TASSONOMIE
UTOPIE / DISTOPIE
RIFIUTI / SCARTI
RISORSE
RIVOLUZIONI TECNOLOGICHE
SEGNO / SEGNI
TASSONOMIA / TASSONOMIE
UTOPIE / DISTOPIE
L'HyperBlog delle Cose
AFSAR
|
MURAT
|
SPECCHIO
|
|
ALOGNA
|
GIOVAN
BATTISTA
|
BICCHIERE
DA CHAMPAGNE (p.152)
|
|
AMOROSO
|
FILIBERTO
|
BICCHIERE
DA VINO (p. 211)
|
|
ANTELMI
|
DANIELE
|
MENSOLA
(p.270)
|
|
ANTONAZZO
|
ALICE
|
CUSCINO
|
|
APRILE
|
ANTONIO
|
DIVANO (p.
179)
|
|
ARIONE
|
SAMUELE
|
------------------
|
|
ARMAND
PILON
|
BIANCA
|
SEDIA A
SDRAIO
|
|
AUGELLO
|
VALERIA
|
CUSCINO(p.
232)
|
|
AUGERI
|
GIORGIA
|
ATTACCAPANNI
(p.236)
|
|
BALESTRIERI
|
FRANCESCO
|
TAPPETO
(p. 168)
|
|
BARBATI
|
DAVIDE
|
LAMPADA DA
PARETE (p.257)
|
|
BAROERO
|
MATTIA
|
LAMPADA DA
TAVOLO(p.168)
|
|
BASSO
|
SIMONE
|
SEGGIOLONE(p.174)
|
|
BELLAVITA
|
ROSALDO
|
TAPPETO(p.226)
|
|
BELLIARDO
|
STEFANO
|
COLTELLO
DA CUCINA(p.156)
|
|
BENEDETTO
|
IRENE
|
SPECCHIO(p.187)
|
|
BERNAUDO
|
JACOPO
|
SCATOLA(p.251)
|
|
BERTILONE
|
STEFANIA
|
DIVANO
(p.178)
|
|
BERTOLINO
|
SIMONA
|
SGABELLO
|
|
BIANCA
|
ELEONORA
|
SCAFFALE(p.165)
|
|
BISI
|
LORENZO
MATTEO
|
OCCHIALI
DA VISTA (p.225)
|
|
BO
|
ANDREA
|
PADELLA(p.162)
|
|
BOCHICCHIO
|
SAVERIO
|
OROLOGIO
DA PARETE(p.174)
|
|
BODO
|
GIULIA
|
TAVOLINO(p.218)
|
|
BOGETTO
|
FABIO
|
DIVANO
LETTO(p.205)
|
|
BONANNO
|
CHIARA
|
FORNO A
MICROONDE(p.175)
|
|
BORNEO
|
ANGELO
|
SEDIA(p.173)
|
|
BRUNO
|
GIANNI
|
VASO DI
FIORI (p.277)
|
|
BULFARO
|
MATTEO
|
LAMPADA DA
PARETE (p.186)
|
|
BUONGIORNO
|
DANIELE
|
OROLOGIO(p.
214)
|
|
CAIRO
|
PIERFRANCESCO
|
COLORI A
TEMPERA(p.199)
|
|
CALIGNANO
|
GIUSEPPE
|
SAPONETTA(p.260)
|
|
CALO'
|
GAIA
|
LETTINO(p.194)
|
|
CANTA
|
ALBERTO
|
-------------------
|
|
CAPRIOLI
|
FILIPPO
|
PENNELLO
|
|
CARAMIA
|
CHRISTIAN
ANTONIO
|
SPECCHIO(p.257)
|
|
CASALE
|
FEDERICO
|
TAVOLINO(p.178)
|
|
CASCIATO
|
ANNALISA
|
TAZZA(p.150)
|
|
CASSIANO
|
DAVIDE
|
CIOTOLA(p.160)
|
|
CASTAGNA
|
LORENZO
|
------------------
|
|
CASTO
|
ELISABETTA
|
ASCIUGAMANO(p.256)
|
|
CASTROGIOVANNI
|
SOFIA
|
------------------
|
|
CHAHMI
|
TARIK
|
PELUCHE(p.177)
|
|
CINO
|
DAVIDE
|
SCRIVANIA(p.187)
|
|
COCCO
|
ALESSIO
|
LAMPADA DA
TERRA(p.220)
|
|
COLAMARTINO
|
TOMMASO
|
LIBRERIA(p.240)
|
|
CORALLO
|
ALESSANDRO
|
LETTO(p.203)
|
|
CORRADO
|
VENUSIA
|
POLTRONA(p.179)
|
|
COSTA
|
CHIARA
|
SPAZZOLINO(p.258)
|
|
COSTAMAGNA
|
GIORGIA
|
-------------------
|
|
COSTANZA
|
FLAVIA
|
TRENINO(p.197)
|
|
CRISTINA
|
ENZO
|
TEIERA(p.148)
|
|
D'AGOSTINO
|
STEFANO
|
CASSETTIERA(p.241)
|
|
D'ALESSANDRO
|
ENRICO
|
PENTOLA(p.213)
|
|
D'ALO
|
EMANUELE
ANTONIO
|
------------------
|
|
DAZZI
|
FILIPPO
MARIA
|
PIATTO
FONDO(p. 164)
|
|
DE BLASIO
DI PALIZZI
|
FABIO
|
GUARDAROBA(p.191)
|
|
DE FILIPPO
|
WILLIAM
|
LAMPADA DA
TAVOLO(p.223)
|
|
DE IOANNI
|
MARIA IDA
|
PENTOLA(p.166)
|
|
DE LUCA
|
ANTONIO
|
PENNA(p.271)
|
|
DE LUCA
|
LUIGI
|
SCAFFALE(p.209)
|
|
DEFONTE
|
ANTONIO
DIMITRIS
|
COMODINO(p.191)
|
|
DESTEFANIS
|
RICCARDO
|
TENDA(p.220)
|
|
DI DATO
|
SIMONE
|
LIBRERIA(ultima
pagina)
|
|
DI DONATO
|
CHRISTIAN
|
PORTAOGGETTI(p.242)
|
|
DIANA
|
MATTEO
|
SEDIA(p.265)
|
|
D'ONOFRIO
|
ALICE
|
CASSETTIERA(p.272)
|
|
DORIN
|
ANDREA
|
LETTO(p.223)
|
|
DRAGO
|
LUCA
|
SGABELLO(p.272)
|
|
EDUARDO
|
STEFANO
|
TENDA(p.190)
|
|
ERKILINC
|
DENIZ
|
-----------------
|
|
FALLETTI
|
ENRICA
|
SCAFFALE(p.181)
|
|
FERRANTINI
|
GIULIA
|
LAMPADA DA
LAVORO(p.212)
|
|
FERRARI
|
CHIARA
|
VASO(p.170)
|
|
FERRERO
|
FRANCESCO
|
SEDIA A
DONDOLO(p.191)
|
|
FILIPPINI
|
ROBERTA
|
LAVELLO(p.150)
|
|
FLORENCIO
SIMAO
|
ANA SOFIA
|
LETTO (p.
228 - Inglese)
|
|
GALFIONE
|
CARLO
|
PIATTO DA
FRUTTA(p.152)
|
|
GALLEANI
D'AGLIANO
|
LUDOVICA
|
----------------
|
|
GALLU'
|
FRANCESCO
|
----------------
|
|
GARINO
|
ALESSIA
|
CAPPELLO(p.252)
|
|
GASPARI
|
MARIACHIARA
|
CAFFETTIERA(p.198)
|
|
GASTALDI
|
ELEONORA
|
TAVOLO(p.265)
|
|
GIACHINI
|
AUGUSTA**
|
CASSETTO(p.247)
|
|
GIAMBELLINI
|
LISA
|
PELUCHE(p.194)
|
|
GIOACCHINI
|
EUGENIO
|
PADELLA(p.155)
|
|
GIOVALE
|
GIUDITTA
GINEVRA
|
VETRINA(p.241)
|
|
GRAVINA
|
NICOLA
|
CORNICE(p.209)
|
|
GRIMALDI
|
NICOLO'
|
SEDIA(p.147)
|
|
GUARDAVACCARO
|
GAIA
|
LAMPADA DA
TAVOLO(p.268)
|
|
IACOMUSSI
|
BIANCA
|
TERMOSIFONE
(p. 94)
|
|
IMMACOLATO
|
MICHELE
|
FRIGORIFERO
|
|
INCATASCIATO
|
FEDERICA
|
CUSCINO
(p. 30)
|
|
IOANNOU
|
ATHENA
|
SCARPE (p.
107 - Inglese)
|
|
ISERNIA
|
DONATO
ALESSANDRO
|
DIVANO (p.
32)
|
|
JLASSI
|
SARA
|
TELECOMANDO
(p. 76)
|
|
LANZA
|
CHIARA
|
POLTRONA
(p. 51)
|
|
LARIZZA
|
FEDERICO
|
CONTENITORE(p.189)
|
|
LEIVA
|
DANIEL
|
OROLOGIO
DA PARETE(p.213)
|
|
LOJERO
|
NICOLO'
|
RUBINETTO(p.150)
|
|
LOVISCO
|
GIORGIA
|
SPECCHIO
(p. 68)
|
|
MAFFUCCI
|
ALESSIA
|
OROLOGIO
(p. 112)
|
|
MAGNALDI
|
GIANLUCA
|
PENNELLO
(p. 60)
|
|
MALACARNE
|
GIOVANNI
|
SEDIA (p.
130)
|
|
MANCIURIA
|
LUCIO
|
----------
|
|
MANTAS
ANTONIO
|
MAFALDA
ALEXANDRA
|
LIBRO(p.218
- Inglese)
|
|
MAREGA
|
GIOVANNI
|
NASTRO
ADESIVO (p. 93)
|
|
MARZOLLA
|
FRANCESCA
|
PENNELLO
(p. 61)
|
|
MASSA
|
VALENTINA
|
OCCHIALI
(p. 74)
|
|
MASTRANGELO
|
MARIACHIARA
|
TIMBRO (p.
100)
|
|
MAZZA
|
CESARE
|
SPECCHIO
(p. 114)
|
|
MAZZOLA
|
PATRICK
|
MACCHINA
DA SCRIVERE (p. 97)
|
|
MILANESIO
|
CRISTIAN
|
PRESA DI
CORRENTE(p.180)
|
|
MINISCHETTI
|
GABRIELE
V. P.
|
PORTA (p.
98)
|
|
MISCALI
|
MATTIA
|
FORBICI
(p. 93)
|
|
MORINO
|
LUCA
|
CUSCINO
|
|
NARDELLI
|
MICHELA
|
CARTOLINA
(p. 97)
|
|
OGGERI
|
STEFANO
|
TROMBONE
(p. 97)
|
|
OLMI
|
LUCA
|
------------
|
|
PANDURI
|
SANTA
|
SGABELLO
(p. 108)
|
|
PAOLICELLI
|
LORENZO
|
SPECCHIO
(p. 112)
|
|
PASSONI
|
LAURA
|
CANDELA
(p. 114)
|
|
PETRICOLA
|
LUIGI
|
ANNAFFIATOIO
(P: 123)
|
|
PIETANZA
|
ANTONELLA
|
SPAZZOLA
PER CAPELLI (p. 78)
|
|
PISCITELLI
|
FRANCESCA
|
MANIGLIA
DI PORTA
|
|
PITITTO
|
GIULIA
|
OROLOGIO A
MURO (p. 82)
|
|
RAGAZZO
|
ANTONIO
|
TEIERA (p.
85)
|
|
RAMASSOTTO
|
SILVIA
|
RADIO (p.
86)
|
|
REA
|
ALESSANDRO
|
FOTOGRAFIA
(p. 29)
|
|
ROBBIATI
|
EDOARDO
LUIGI
|
FORBICI(p.236)
|
|
SALERNO
|
FEDERICO
|
LAMPADARIO
(p. 51)
|
|
SANTOMAURO
|
VALENTINA
|
TELEVISORE
(p. 77)
|
|
SANTORO
|
LUCA
|
SEDIA (p.
140)
|
|
SANTORO
|
VINCENZO
|
PIATTO (p.
139)
|
|
SARACINO
|
PIERCARMELO
|
BILANCIA
(PER ALIMENTI) (p. 129)
|
|
SCARZELLO
|
MARCO
|
CHIAVE (p.
60)
|
|
SCIBILIA
|
DAMIANO
|
SCARPIERA
(p.249)
|
|
SCIFO
|
GIUSEPPE
|
CASSETTO
(p. 88)
|
|
SCRUDATO
|
SALVATORE
|
GIRADISCHI
(p. 87)
|
|
SEBASTIANELLI
|
IOLE
GIORGIA
|
BORSA
TERMICA
|
|
SECCI
|
GIULIA
|
POLTRONA
|
|
SEGRETO
|
CLAUDIA
|
SEDIA (p.
91)
|
|
SIANO
|
SILVIA
|
------------
|
|
SILVESTRI
|
OLEKSANDRA
|
OROLOGIO
DA TAVOLO
|
|
SIMONE
|
SILVIA
|
TRENINO
(p. 63)
|
|
SOLARO
|
GIUSEPPE
|
MATITA (p.
92)
|
|
SORAVITO
|
GIORGIA
|
LETTO
|
|
TASSI
|
PIERLUIGI
|
LIBRO (p.
106)
|
|
TASSISTRO
|
ALESSANDRO
|
------------
|
|
TERNAVASIO
|
CAROLA
|
LAVATRICE
(p. 66)
|
|
TROIANO
|
ANTONIO
|
PENNELLO
|
|
VACCARO
|
GIOVANNI
|
CIOTOLA
(p. 84)
|
|
VALENTINO
|
AGOSTINO
|
CORNICE
(p. 97)
|
|
VALLEFUOCO
|
VITTORIO
|
CANDELA
(p. 30)
|
|
ZARRELLI
|
MATTIA
|
GANCIO
CON VENTOSA (p. 66)
|
|
ZUCCARELLO
|
AI LIN
CRISTINA
|
LAMPADINA
(p. 79)
|
|
ZUCCARINO
|
KAIRI
|
VASO (PER
FIORI) (p. 36)
|