La scienza, nel creare i modelli e le rappresentazioni dei fenomeni è da sempre alla ricerca degli elementi persistenti e ricorsivi, ai quali lega la sempre profonda esigenza della previsione del futuro. Ne sono prova le costanti universali (accelerazione di gravità, numero di Avogadro, costante di Planck, ecc.), Se nel mondo antico si è pensato a un modello lineare del mondo, basato sul paradigma della similitudine (cfr. Euclide) con la rivoluzione scientifica si incomincia a scorgere le non linearità dei fenomeni, ma anche in questo caso se ne cercano le ricorrenze persistenti. Anche nella rappresentazione artistica (a fondamento delle scienze cognitive) esistono tensioni essenziali in tale senso e l'Atlas Mnemosyne di Aby Warburg ne è l'archetipo.
In questo senso elementi visivi e geometrici (ma anche oggetti) possono trasformarsi in veicoli concettuali. E' quanto presentato nella tesi di laurea di Valeria Bertaccini, Il paradigma epistemologico di Aby Warburg (si veda il testo sul portale della didattica).
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