Già agli inizi degli anni venti del secolo scorso Aby Warburg aveva attirato l'attenzione sul fatto che le nostre immagini evocano sequenze della memoria. Warburg, grazie al suo progetto di ricostruzione rammemorante delle immagini, intendeva mettere a disposizione questa cultura delle associazioni e il gusto che con esse si combina. Egli dimostrò che noi rivestiamo con immagini le sequenze della memoria, che siamo in grado di catturare in queste immagini intere serie di modi di vedere che sono in prima battuta occultati nella singola rappresentazione, ma che si palesano se sappiamo metterci in contatto con loro attraverso un contesto più ampio di riferimenti.
Non è che semplicemente ci portiamo dietro delle immagini, non è che le mettiamo di seguito le une alle altre come in un archivio, ma ce ne appropriamo, le mettiamo insieme in un tessuto di associazioni che si estendono lungo la storia e la cultura. Se vogliamo intendere che cosa facciamo di queste immagini, come ci lasciamo guidare da esse e come in esse ci esprimiamo, non è sufficiente in-tenderle solo come immagini. Dobbiamo anche determinare entro quale struttura esse si lascino cogliere. Dobbiamo anche percepire l'ordine nel quale queste immagini si pro-pongono e si dispongono per ritrovarle poi nel nostro universo intuitivo. Questo vuol dire che non possiamo accedere alle immagini semplicemente sul piano visivo immediato.
Olaf Breidbach e Federico Vercellone, Pensare per immagini. Tra scienza e arte, Milano : Bruno Mondadori, 2010
Aby Warburg, personaggio eccezionale !
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