Monday, December 3, 2018

Elogio dell'Anatomia

Nel primo volume dell'Encyclopédie di Diderot e D'Alembert alla voce "Anatomie" si può leggere:

ANATOMIA

Prima proposizione. Il corpo umano è una macchina regolata dalle leggi della Meccanica, della Statica, dell’Idraulica e dell’Ottica. Ne consegue che colui che conoscerà meglio la MACCHINA umana e che contribuirà ad accrescerne la conoscenza, quella che è regolata dalle leggi della Meccanica, avendone fatto diretta esperienza e pratica, sarà in grado di conoscere la maniera in cui dette leggi si applicano e di agire di conseguenza per ristabilirle laddove esse ne siano state disturbate. L’Anatomia è quindi assolutamente necessaria per un Medico.

Seconda proposizione. Il corpo umano è una MACCHINA soggetta adei disturbi a cui non si può porre rimedio se non incidendo dei tessuti o ricucendo delle parti. Non esiste quasi nessun ambito in cui questa pratica non sia applicabile: si amputano i piedi, le mani, le braccia, le gambe, le cosce ecc. e in quasi tutte queste operazioni vi sono parti su cui agire e che non bisogna ledere, per non fare morire il malato. L’Anatomia è dunque necessaria al Chirurgo.

Terza proposizione. Il corpo è una parte di noi stessi assai importante. Se una delle sue parti è malata, tutte le altre ne risentono. Il corpo umano è una delle più belle MACCHINE che sono uscite dalle mani del Creatore. La conoscenza di noi stessi richiede la conoscenza del nostro corpo, ed essa suppone quella delle prodigiose catene di cause ed effetti, che portano tutte alla consapevolezza di una intelligenza sapiente e potente. Essa è, per così dire, il fondamento della Teologia naturale. Galeno, nel suo trattato sulla formazione del feto, condanna violentemente i Filosofi del suo tempo, perché si divertono a fare congetture azzardate sulla natura e sulla formazione del mondo, perché essi ignorano i primi elementi della struttura dei corpi animati. Ne consegue che la conoscenza anatomica è fondamentale per un Filosofo.

Quarta proposizione. I Magistrati quotidianamente devono fare dissezionare dei cadaveri per scoprire le cause di una morte violenta o sospetta. Da questa operazione e dalle osservazioni che ne scaturiscono, essi traggono le proprie conclusioni e i propri giudizi, e possono decidere se la persona è morta avvelenata oppure se ha subito una fine naturale. Oppure se un neonato è nato morto, o se è stato soffocato dopo la nascita. Quante sono le contestazioni portate davanti ai Tribunali, dove si tratta di impotenza, sterilità, dei tempi del parto, dell’aborto, di un parto simulato o dissimulato! I Giudici sono tenuti a rispettare ciecamente i rapporti di Medici e Chirurghi. Questi rapporti sono in verità profondamente motivati, ma quale è il loro valore se essi risultano incomprensibili ai medesimi Magistrati? L’Anatomia non è quindi inutile neppure per un Magistrato.

Quinta proposizione. I Pittori e gli Scultori, in funzione delle loro conoscenze di Anatomia, potranno arrivare alla perfezione dei propri disegni. I Raffaello, Michelangelo e Rubens fecero particolari studi di Anatomia. Lo studio dell’Anatomia è quindi necessaria per eccellere nell’Arte.

Sesta proposizione. Ciascuno ha interesse a conoscere il proprio corpo. Non c’è persona che non possa confermare la struttura, la figura, le connessioni, le relazioni delle parti di cui è composto il corpo come il prodotto di un Essere onnipotente. A questa ragione così importante bisogna aggiungere un interesse, che non si può dimenticare, nell’essere istruiti sui mezzi di prolungare la propria vita, di spiegare i luoghi e i sintomi della malattia, quando essa eventualmente insorga. Ma anche di poter individuare i ciarlatani, di poter giudicare, almeno in generale, sui rimedi prescritti, ecc. Aulo Gellio non poteva tollerare che gli uomini liberi, la cui educazione deve essere conforme al loro stato, non sapessero nulla di ciò che riguarda l’economia del corpo umano.

L’Anatomia è dunque fondamentale per conoscere l’uomo.

Encyclopédie, ou dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers, vol.1, Paris, 1751. 


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