« Cosa succederebbe se la tecnologia continuasse ad evolversi così tanto più rapidamente dei regni animale e vegetale? Ci sostituirebbe nella supremazia del pianeta? Così come il regno vegetale si è lentamente sviluppato dal minerale, e a sua volta il regno animale è succeduto a quello vegetale, allo stesso modo in questi ultimi tempi un regno completamente nuovo è sorto, del quale abbiamo visto, fino ad ora, solo ciò che un giorno sarà considerato il prototipo antidiluviano di una nuova razza... Stiamo affidando alle macchine, giorno dopo giorno, sempre più potere, e fornendo loro, attraverso i più disparati ed ingegnosi meccanismi, quelle capacità di auto-regolazione e di autonomia d'azione che costituirà per loro ciò che l'intelletto è stato per il genere umano »
Così scriveva Samuel Butler in Erewhon nel 1863, quattro anni prima che Charles Darwin pubblicasse L’origine della specie.
Questo l’exergo del secondo capitolo del saggio di George B. Dyson, L’evoluzione delle macchine. Da Darwin all’intelligenza globale (Milano : Cortina, 2000).
Dal passo di Butler, Frank Herbert prese spunto per la rivolta contro le macchine dotate di intelligenza artificiale (la Jihad Butleriana) più volte citata nella saga fantascientifica Dune.
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